Il colore della lontananza : Matteo Zaccolini, pittore e teorico di prospettiva

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dc.contributor.advisor Frank, Martina it_IT
dc.contributor.author Guidolin, Francesca <1985> it_IT
dc.date.accessioned 2014-12-02 it_IT
dc.date.accessioned 2015-05-12T12:35:14Z
dc.date.available 2015-05-12T12:35:14Z
dc.date.issued 2015-02-09 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/5621
dc.description.abstract Questa ricerca si propone di seguire i passi compiuti dal fratello laico teatino Matteo Zaccolini (Cesena 1574-Roma 1630) verso la stesura del De Colori, il manoscritto più vasto che compone il suo Trattato di Prospettiva. Quest’opera, scritta tra il primo e il secondo decennio del Seicento, ma lasciata inedita dallo stesso autore, ci è pervenuta grazie ad una copia puteana conservata manoscritta nella Biblioteca Laurenziana di Firenze. Il presente lavoro intende seguire le tracce del pittore cesenate col desiderio di far conoscere la “p(rim)a parte della generatione de’ colori” , indagine derivata da una faticosa rielaborazione dei fondamenti teorico-filosofici appresi da Scipione Chiaramonti, il dotto precettore a cui Zaccolini dedicherà tutta la sua opera. La ricerca ha privilegiato l’indagine archivistica e lo spoglio delle cronache manoscritte nel tentativo di colmare le lacune che avevano lasciato nell’ombra la formazione artistica e culturale dell’esperto quadraturista. Uno dei risultati più interessanti della ricerca da me condotta riguarda il ritrovamento dell’inedito manoscritto di prospettiva Scipione Chiaramonti, opera che il celebre astronomo compilò nel 1609 ma di cui si erano perse le tracce da molti secoli.Nella prima parte della tesi si cercherà di ricostruire e indagare i contesti entro cui si muove Matte Zaccolini, dal suo debutto come pittore decoratore degli apparati effimeri cesenati ai prestigiosi incarichi come consulente di prospettiva nei cantieri teatini romani e napoletani: i documenti ritrovati nelle biblioteche e negli archivi di Cesena, Roma e Napoli hanno consentito di tracciare le coordinate storico-contestuali necessarie per studiare il manoscritto De Colori, presentato e trascritto integralmente nella seconda parte della tesi. Le pagine che Zaccolini dedica alla storia naturale dei colori sono tratte in gran parte dagli scritti del corpus aristotelicum, in particolare dalle traduzioni del pseudo-aristotelico De Coloribus, il “libretto” citato da Zaccolini e commentato in modo del tutto originale per “il vulgo di questa professione pittorica”: il manoscritto, divulgato nella lingua dei pittori per “sicurezza della pittura”, riveste quindi un ruolo fondamentale nella trasmissione della dottrina aristotelica nel XVII secolo, poiché raccoglie l’eredità culturale e artistica degli “studij della buona filosofia” insegnata nel lyceum del suo maestro di prospettiva, il soprannominato “Aristotele Chiaramonti. it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Francesca Guidolin, 2015 it_IT
dc.title Il colore della lontananza : Matteo Zaccolini, pittore e teorico di prospettiva it_IT
dc.title.alternative it_IT
dc.type Doctoral Thesis it_IT
dc.degree.name Storia delle arti it_IT
dc.degree.level Dottorato di ricerca it_IT
dc.degree.grantor Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali it_IT
dc.description.academicyear 2013/2014, sessione 2013/2014 it_IT
dc.description.cycle 27 it_IT
dc.degree.coordinator Barbieri, Giuseppe it_IT
dc.location.shelfmark D001427 it_IT
dc.location Venezia, Archivio Università Ca' Foscari, Tesi Dottorato it_IT
dc.rights.accessrights openAccess it_IT
dc.thesis.matricno 819917 it_IT
dc.format.pagenumber 549 p. : ill. it_IT
dc.subject.miur L-ART/02 STORIA DELL'ARTE MODERNA it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.date.embargoend it_IT
dc.provenance.upload Francesca Guidolin (819917@stud.unive.it), 2014-12-02 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Martina Frank (martina31@unive.it), 2015-01-19 it_IT


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