Abstract:
Come d'altronde è accaduto in altre culture, nel corso della storia cinese il cannibalismo è stato un comportamento tendenzialmente visto sotto una luce negativa. Tuttavia, vi sono state delle eccezioni in cui questa tematica è stata trattata con riscontri positivi. L'oggetto della mia ricerca è lo studio in ambito storico-letterario di un gruppo costituito da storie incentrate su atti cannibali legati ad un obbligo morale verso i genitori e gli anziani, chiamato “pietà filiale”. In aneddoti di questo genere, sono descritti atti di sacrificio in cui un soggetto decide di sacrificare una parte di sé per curare un proprio caro: questo il motivo per il quale questa tematica non ha subito censure, ma al contrario è stata utilizzata nelle storiografie ufficiali come soggetto di aneddoti simbolici, utili come modelli ideali di comportamento da cui poter trarre esempio. Tale tematica è stata poi ripresa da studiosi cinesi e non, i quali, nel corso delle loro ricerche, hanno fatto sempre riferimento a questo tipo di storie coniando il termine "cannibalismo filiale". L'obiettivo della mia tesi è poter giungere a una definizione più precisa di ciò che si intende con "cannibalismo filiale", presentando inizialmente una ricostruzione storica in cui illustro il graduale sviluppo della tematica, a partire dai fattori che portarono alla formazione del tema del cannibalismo filiale, che conobbe il suo apice in epoca Tang, a cui seguì il declino graduale durante il resto della storia imperiale cinese. Successivamente metto in confronto le varie teorie già espresse dai vari studiosi al riguardo, mettendole in discussione e ricavando delle nuove teorie.