Abstract:
Questa tesi si propone di ricostruire la storia della tradizione manoscritta dei Cavalieri di Aristofane attraverso la
collazione dei testimoni diretti del testo della commedia, dai piu antichi testimoni medievali a noi noti fino a quelli
prodotti entro la fine del XVI secolo: sono stati presi comunque in esame, nonostante eccedano questo limite
cronologico, anche due gruppi di testimoni legati rispettivamente all'attivita critica di Casaubon (XVI-XVII sec.) e a
quella di Brunck (XVIII sec), la cui analisi si rendeva, per varie ragioni, da tempo auspicabile. II testo di riferimento
utilizzato per le collazioni e quello stabilito da Raffaele Cantarella nella sua edizione del 1953.
L'analisi dei dati ricavati dalle collazioni ha rivelato l'esistenza di diverse classi di testimoni, che, per le loro
caratteristiche, non possono essere ricondotte ad un'analisi unitaria, ma sono state esaminate separatamente: accanto al
nucleo principale della tradizione, che non presenta alcun tipo di interpolazione o di contaminazione e del quale fanno
parte, tra gli altri, i testimoni piu antichi della commedia, e stato possibile individuare una classe di testimoni
caratterizzati da interpolazioni che discendono dall'attivita critica di Demetrio Triclinio e che sono stati pertanto
denominati nel presente lavoro "tricliniani". Vi sono poi alcuni testimoni che recano un testo manifestamente disceso
dalla contaminazione tra diverse famiglie della tradizione ed altri che dimostrano dei legami con la tradizione a stampa:
per far luce su quest'ultima, in particolare, si e reso necessario collazionare anche le prime due edizioni a stampa delle
commedie di Aristofane, ovvero l'Aldina del 1498 e la Giuntina del 1515. Ai dati desunti dalle collazioni sono stati
affiancati quelli che si ricavano dall'analisi codicologica e paleografica dei manoscritti, al fine di risalire dalla semplice
ricostruzione dei rapporti tra i testimoni ad una vera e propria storia della tradizione.
Successivamente sono stati presi in esame anche due testimoni che si discostano dai testimoni diretti del testo gia
precedentemente presi in esame e collazionati: si tratta, in primo luogo, di una raccolta di escerti, redatta tra il XIII ed il
XIV secolo, nella quale il testo della commedia e riassunto mediante la citazione dei versi ritenuti piu significativi: di
questi si e voluta determinare l'esatta identificazione, nonche tentare un confronto con la tradizione diretta, per
individuare eventuali affinita. L'altro testimone e un volume miscellaneo, interamente vergato dalla mano del Poliziano,
che comprende anche delle collazioni tratte dagli Cavalieri, delle quali si e potuta identificare la fonte, portando cosi
alia luce nuovi elementi sia sugli studi condotti dai Poliziano che sulle collezioni librarie da lui privilegiate per le sue
ricerche.
Sono stati presi in esame, infine, i testimoni pergamenacei e papiracei di eta tardoantica, naturale completamento alla
ricostruzione della storia della tradizione manoscritta: attraverso i dati desunti dai confronto tra la tradizione successiva
e questi testimoni, reso in molti casi difficoltoso dalla loro natura frammentaria, si e tentato di ricavare un'ipotesi
sull'esistenza di un archetipo per la tradizione d e i Cavalieri.
In the present study it is proposed to trace the history of the manuscript tradition of Aristophanes' Knights through the
collations of all the extant manuscripts of the play, from the most ancient to those that were produced not later than the
end of the Sixteenth century: two groups of manuscripts, related to Casaubon's (XVI-XVII cent.) and Brunck's (XVIII
cent.) studies on Aristophanes respectively, are also included in the present study, though they exceed this chronological
limit, because their examination has been long neglected. The collations are based on the text of Raffaele Cantarella's
edition printed in 1953.
From the collations of the text, the distinction of different groups of manuscripts stands out clearly: these groups show
peculiarities in the text of the play that do not allow a unitary analysis, but require separate investigations: the main
group, which includes the most ancient manuscripts of the tradition, shows no interpolations nor contaminations in the
text of the play; a second group consists of manuscripts that share interpolations derived from Triclinius' editorial
activity and that we may therefore call "Triclinian" manuscripts. Some other manuscripts agree with different lines of
the tradition and for this reason must be regarded as contaminated, while others are related to the text of the first printed
editions: to establish more clearly these relations, the first two printed editions of Aristophanes' plays, the Aldine
edition printed in 1498 and the Juntine edition printed in 1515, have also been examined in the present study. The
results of the collations have been considered together with the results of the codicological and paleographical
investigation of the manuscripts: in this way the simple reconstruction of the relations among the manuscripts can beextended
to form a real history of the manuscript tradition.
In addition, the examination of two manuscripts that differ from the other manuscripts already collated has been
included in the present study: the first, a manuscript of excerpts copied between the XIII and the XIV centuries, that
includes a selection of verses taken from the text of the play, has been examined to propose an identification of these
excerpts and a comparison with the manuscript tradition. The second is an autograph manuscript of Politian: the
identification of the source used by the humanist for his collations of the Knights throws new light on Politian's studies
and on the book collections that he favoured for his research.
Eventually, the ancient parchment and papyrus fragments of the play, that are in all respects part of the manuscript
tradition, have been examined and compared with the manuscripts already collated: even if the comparison suffers from
the incompleteness of these fragments, the result provides a hypothesis for the existence of a common archetype for the
manuscript tradition of the Knights.