La tesi intende dimostrare come le scienze cognitive e, in particolare, in questo caso, lo studio della working memory (WM), possono tracciare una netta distinzione fra oralità e scrittura. Applicando alla poesia epica greca quello che le scienze cognitive insegnano sulla WM, si dimostrerà che Iliade e Odissea ebbero una genesi e, per lungo tempo, una trasmissione completamente orali. In base a tali insegnamenti è possibile anche confermare che altri poemi epici, come per esempio Argonautica e Posthomerica ebbero una genesi e una trasmissione scritta. Attraverso l’applicazione delle scienze cognitive a questi diversi testi epici e attraverso lo studio dei processi mentali che distinguono l’oralità dalla scrittura, si mostrerà che i segni dei processi cognitivi propri dell’oralità sono ancora evidenti in Omero, mentre i segni dei processi cognitivi propri della scrittura sono visibili in Apollonio Rodio e in Quinto Smirneo.
My thesis aims to demonstrate how cognitive science, and, particularly, in this case, the study of working memory (WM), can draw a sharp distinction between orality and writing. Applying to Greek epic poetry what cognitive science teaches about WM, I will demonstrate that the Iliad and the Odyssey had an oral genesis and, for a long time, a completely oral transmission. I will argue that by the same token it is possible to confirm that other epic poems, such as the Argonautica and the Posthomerica had a written genesis and transmission. Applying cognitive science to these various epic texts and studying mental processes that distinguish orality from writing, I will show that signs of cognitive processes concerning orality are still evident in Homer whereas signs of cognitive processes concerning writing are visible in Apollonius of Rhodes and Quintus of Smyrna.