The research focuses on one of the peripheral area of Venice, the insula of Gesuiti, and analyses its long and gradual urban transformations from the late fifteenth century until the end of the eighteenth century. The study uses two different ways of communication: the traditional text and the multimedia processing. This work aims at investigating the entire urban fabric as a nodal site for major trades and economical activities which religious complexes, patricians, and rich citizens were involved in. They gained a leading role in the processes of urban redevelopment which materialized in the end of the sixteenth century when the Fondamente Nuove were carried out. Three sections investigate the insula as a social and cultural construction: the first analyses the gradual process of land reclamation, and the second focuses on the estate, urban and architectural operations. The last section enhances, through different virtual representations, new ways to communicate the urban space.
La ricerca studia una delle aree di margine della città di Venezia, l’insula dei Gesuiti, ripercorrendone le dinamiche di sviluppo e organizzazione urbano-sociale dalla seconda metà del Quattrocento alla fine del Settecento. L’indagine si snoda attraverso due modalità comunicative: un testo scritto e alcune elaborazioni multimediali. Questo lavoro intende indagare l’intero tessuto urbano come spazio nodale di attività di tipo economico e immobiliare. Esse videro impegnati sia gli istituti religiosi sia famiglie patrizie e cittadine, operatori nelle scelte espansive di tipo urbano che si concretizzarono, alla fine del Cinquecento, con la realizzazione delle Fondamente Nuove. Tre sezioni si propongono di leggere l’insula come costruzione sociale e culturale: la prima ne ripercorre il graduale processo di occupazione del suolo, la seconda analizza invece le pratiche economiche, fondiarie e architettoniche in esso insistenti. All’ultima sezione è affidato il compito, attraverso differenti rappresentazioni virtuali, di ricercare nuove modalità per raccontare lo spazio urbano.