Lo scopo di questo scritto è quello di presentare una lettura critica della pretesa gentiliana di far valere il divenire come l’originario. Tale posizione viene da me messa in discussione a partire dalla domanda intorno alla possibilità stessa di pensare il divenire in questi termini, e dall’interrogazione intorno alla possibilità di concepire rigorosamente una filosofia dell’immanenza. Il lavoro prende le mosse da alcune interpretazioni storiche di divenire, rilette con gli occhi di Gentile. Si divide in tre Parti, in cui raccolgo i dati che ritengo necessari per tentare di rispondere alla questione intorno al divenire come originario, così come Gentile lo intende. La prima Parte è dedicata al divenire in tre fasi della storia della filosofia: antica, medievale, umanistica-rinascimentale. Nella seconda Parte mi occupo dei rapporti tra il divenire gentiliano e l’idealismo, in particolare facendo riferimento a Hegel, Marx e Spaventa. Nella terza parte mi rivolgo direttamente a Gentile e ai testi in cui egli espone il suo concetto di dialettica, per poi approfondire la posizione critica di Gustavo Bontadini e di alcuni altri nei confronti del divenire gentiliano. Solo nelle conclusioni cercherò di determinare la questione in termini strettamente teorici, tentando di mostrare come l’originario non possa che essere pensato come indivenibile.
The aim of this dissertation is to present a critical interpretation of Gentile’s claim that the becoming is the origin. I discuss this position commencing with the question whether it is even possible to consider the becoming in these terms and examining the possibility of rigorously conceiving a philosophy of immanence. This study has as its starting point certain historical interpretations of the becoming, re-read through Gentile’s eyes. It is divided into three Parts in which I collect the data I consider necessary in order to consider the becoming as original, as understood by Gentile. The first Part deals with the becoming in three phases of the history of philosophy: ancient, medieval and humanistic-renaissance. In the second Part I look at the relationship between the becoming as seen by Gentile and idealism, with particular reference to Hegel, Marx and Spaventa. In the third Part I directly address Gentile and the texts in which he sets out his concept of dialectic, and then I analyze the critical position of Gustavo Bontadini and others regarding the becoming as seen by Gentile. Finally in my conclusion I will try to define the matter in strictly theoretical terms, attempting to show how the origin can only be considered immobile.