Abstract:
I PCB sono prodotti industriali, ormai banditi dalla Convenzione di Stoccolma (Maggio 2001), che per le loro doti di stabilità chimica e fisica sono stati ampiamente utilizzati come fluidi dielettrici nei trasformatori e nei condensatori elettrici, oltre che come fluidi idraulici, veicolanti o diluenti sinergici dei pesticidi, plastificanti, ritardanti di fiamma, fungicidi, componenti di vernici. In conseguenza di un così vasto impiego, di un frequente improprio smaltimento, e della loro elevata persistenza ambientale, i PCB sono ormai contaminanti ambientali ubiquitari.
Una volta immessi nell’ambiente, i PCB si legano essenzialmente alla frazione organica di suolo e sedimenti. Negli ambienti terrestri tendono quindi ad essere immobilizzati nel terreno, mentre negli ambienti acquatici hanno maggior mobilità, perché sono trasportati dalle correnti marine ed adsorbiti al particolato sospeso. All’interno della catena alimentare manifestano caratteristiche di bioaccumulo e biomagnificazione.
In conseguenza di queste loro caratteristiche la principale via espositiva a tali inquinanti per l’uomo è quella alimentare e un importante contributo all’assunzione attraverso la dieta è rappresentato dal consumo di prodotto ittico. Sulla base dei dati sperimentali ottenuti per l’animale e delle proprietà chimico-fisiche dei PCB, è ragionevole attendersi che questi composti, lipofili, si accumulino preferibilmente nei tessuti grassi. Una volta nell’organismo possono essere metabolizzati in sostanze altrettanto dannose. Tra queste rivestono una particolare importanza i metaboliti ossidrilati (PCB-OH), che si formano attraverso la via del citocromo P450 mediante ossidazione. Per le loro caratteristiche chimico-fisiche in parte vengono escreti attraverso le feci e/o l’urina e in parte sono trattenuti nel corpo per l’elevata lipofilicità.
I PCB ossidrilati sono stati caratterizzati nel siero umano e nel biota negli utimi cinque/dieci anni, e la loro azione si e’ dimostrata essere ad esempio, quella di alterare la fosforilazione ossidativa mitocondriale, avere azione simil-ormonale sia estrogenica e/o antiestrogenica , e competere con la tiroxina (T4) per il suo legame alla transtiretina (TTR), proteina trasportatrice che normalmente, in assenza di composti tossici, lega l’ormone tiroideo (T4). Alcuni PCB-OH hanno infatti un’affinita’ di legame dieci volte superiore alla tiroxina T4 per la transtiretina.
A causa delle difficoltà presentate dalle modalità di analisi, i dati relativi ai livelli di tali inquinanti nel pesce disponibili in letteratura sono scarsi.
La necessità di raccogliere maggiori informazioni a riguardo è invece resa necessaria dal fatto che il consumo di pesce rappresenta una delle principali vie di esposizione per l’uomo.
In tale contesto si è messo a punto e si è validato un metodo analitico ad elevata specificità, sensibilità, poco costoso e rapido, per la determinazione della concentrazione di PCB-OH in prodotti ittici di interesse alimentare e una volta validato il metodo analitico si sono determinate le concentrazioni di questi inquinanti nel siero delle specie ittiche. Si è infine stimata, sia pur con evidenti approssimazioni, quale potesse essere l’esposizione alimentare a PCB-OH derivante dal consumo delle specie ittiche alimentari per le quali erano disponibili dati di contaminazione, al fine di verificare se la concentrazione ad essa associata fosse in un range di concentrazioni associabili ad un effetto tossicologico.