The present PhD thesis consists of two sections: the first one is an introduction, the second one is represented by the edition of the scholia to the books e-q of the Odyssey, which are carried by the codex X (Vind. Phil. Gr. 133).
Since most of the scholia are the result of a century-long stratification and elaboration whose first witnesses date back to the VI century b.C,, it has seemed reasonable to trace a short aperçu of the history of Homeric scholarship from Antiquity to the late Byzantine period. The two following chapters provide a description of the cultural milieu during the period of the so-called “nicaean exile” (1204-1261) and the first Palaeologan Renaissance (1261-1325): this is most likely to be the period in which saw the light the corpus of scholia, whose most authoritative witness is our codex X.
In the fourth and last chapter there is a “physical” description of X and his close relative E (Ambr. E 89 sup.), which is followed by a discussion of the possible role by the Nicaean scholar Michael Kakòs Senacherim in compiling the corpus. Finally, various sample-scholia are presented, which aim at illustrating the shape and interests of this collection: on the basis of this recognition one can gather that this corpus consists of notes written for students of intermediate-upper level.
The edition of the Odyssey scholia to the book e-q follows the Wortlaut of X whenever the general sense of the text is not marred by mistakes or evident shortcomings. Facing the edition there is an Italian translation, where we tried to solve and clarify, by means of square brackets, whatever the text of the scholia (which is often elliptical) leaves untold.
La presente tesi di dottorato è composta da due sezioni: la prima è di carattere introduttivo, la seconda è costituita dall’edizione degli scoli ai libri e-q dell’Odissea contenuti nel codice X (Vind. phil. gr. 133). Poiché la maggior parte del materiale scoliastico è il risultato di una stratificazione ed elaborazione secolare le cui prime testimonianze risalgono almeno al VI secolo a.C., ci è parso opportuno tracciare nel primo capitolo introduttivo un breve aperçu della storia degli studi omerici dall’antichità fino alla tarda epoca bizantina. Nei due capitoli successivi viene descritto il milieu storico-culturale durante l’epoca del cosiddetto “esilio di Nicea” (1204-1261) e della prima rinascenza paleologa (1261-1325): in questo periodo infatti fu probabilmente redatto il corpus di scoli di cui il nostro codice X è il testimone più autorevole. Nel quarto ed ultimo capitolo introduttivo si trova una descrizione fisica di X e del parente prossimo E (Ambr. sup. E 89), alla quale segue una discussione sull’eventuale paternità del dotto niceno Michele Kakòs Senacherim nel confezionamento del corpus. Infine vengono presentati scoli-campione di varia natura che esemplificano il “taglio” di questa raccolta: in base a questa ricognizione si può presumere che si tratti di un corpus di annotazioni scritte per allievi di livello medio-superiore. L’edizione degli scoli odissiaci ai libri e-q segue il dettato di X ogni qualvolta il senso generale del testo non sia compromesso da eventuali errori o lacune. A fronte dell’edizione si trova una traduzione in lingua italiana, in cui si è cercato di sciogliere e di chiarire, mediante aggiunte in parentesi quadre, tutto ciò che il testo degli scoli (spesso alquanto ellittico) lascia sottinteso.