Abstract:
L’elaborato si propone di analizzare il contesto culturale del Ventennio fascista focalizzandosi sul
ruolo che l’arte, in particolare quella degli antichi maestri, ha svolto all’interno del programma di
propaganda del regime e come essa sia stata strumentalizzata per consolidare il consenso sul
territorio nazionale e anche oltreoceano.
Di seguito si analizzeranno le circostanze storiche che hanno determinato l’origine del gusto
rinascimentale nel contesto statunitense attraverso il collezionismo, i viaggi di intellettuali e artisti
americani in Europa, delineando più in generale gli aspetti fondamentali che hanno permesso una
tale fortuna delle mostre di antichi maestri negli Stati Uniti.
A tal proposito verranno considerate tre esposizioni che videro protagonisti alcuni dei maggiori
capolavori italiani inviati dalle collezioni nazionali sino agli Stati Uniti: Golden Gate International
Exposition di San Francisco (1939), Masterpieces of Italian Art all’Art Institute di Chicago (1939-40),
Italian Masters al MOMA di New York (1940).
A partire da questi casi, si intende procedere con una ricostruzione delle circostanze che hanno
permesso il trasferimento e la circolazione oltreoceano dei capolavori, dedicando attenzione agli
scritti e alle corrispondenze dei maggiori esponenti della critica novecentesca.