Abstract:
Nel corso del Novecento si assiste alla crescita progressiva dell’importanza data al ruolo dello spettatore e ai meccanismi di convivialità, partecipazione e scambio che scaturiscono dall’esperienza che esso fa di un particolare oggetto e/o azione artistica. Obiettivo di questa tesi è affrontare la tematica a partire dai termini ombrello di “arte partecipativa”, “arte relazionale” e “artivismo” sottolineando le diverse sfumature e interpretazioni critiche. Si procederà secondo un percorso cronologico che vede le radici di queste pratiche nelle prime e seconde avanguardie, per poi presentare tre casi studio significativi. Il primo risale al 1981 e prende in esame la performance di Maria Lai "Legarsi alla montagna", un’opera partecipativa attraverso la quale Lai mira a ridisegnare le relazioni degli abitanti di Ulassai per costruire un più forte senso di comunità. La volontà di creare dei momenti di convivialità e di coesione sociale è preponderante anche nella pratica artistica di Rirkrit Tiravanija che, a partire dagli anni Novanta, realizza delle opere-installazioni come "Untitled (Free/Still)", basate sulla condivisione e sulla ritualità del cibo. Il terzo artista che si prenderà in esame per il suo impegno comunitario e partecipativo è Oscar Murillo. In particolare, il focus verterà sul progetto "Frequencies" ideato nel 2013, progetto polivocale e caleidoscopico che, come il nastro di Lai, collega e traccia relazioni tra migliaia di ragazzi provenienti da tutto il mondo.