Abstract:
Questo contenuto vuole prendere in esame due prodotti della metà degli anni Novanta, Pulp Fiction di Quentin Tarantino e il racconto breve Il mondo dell’amore di Aldo Nove.
Se il Novecento è stato fin dal principio teatro di radicali sconvolgimenti che hanno modificato equilibri sociali, politici, economici e culturali, gli anni Novanta ne rappresentano l’appendice finale e per questo ne sono il campione più esacerbato.
Per questa ragione, il paradigma Postmoderno e lo stile da esso derivato, costituiscono un punto di riferimento costante e un fattore ineliminabile per l’analisi di due prodotti che rappresentano due sistemi semiotici completamente differenti, il cinema e la letteratura.
Tramite un approccio comparativo che vada oltre la semplice gamma di relazioni fattuali, influenze storiche o somiglianze in funzione nella trama, lo scopo primario è guardare ai principali fattori narrativi, ovvero il tempo, lo spazio, gli oggetti e i soggetti (personaggi), che necessariamente sono stati lo specchio di questi profondi cambiamenti durati almeno un secolo.
Partendo dalla costruzione del personaggio e dalle azioni e dal linguaggio che definiscono i contorni “liquidi” della sua figura, le questioni legate allo spazio in cui il personaggio si adopera e al tempo di cui fa esperienza rappresentano gli altri perni principali di questo testo, e restituiscono le coordinate dell’intero universo cinematografico e letterario del pulp d’oltreoceano prima e del pulp all’italiana poi.