dc.contributor.advisor |
Franco, Susanne |
it_IT |
dc.contributor.author |
Pamio, Gabriele <1998> |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2023-06-18 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2023-11-08T14:55:20Z |
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dc.date.available |
2023-11-08T14:55:20Z |
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dc.date.issued |
2023-07-12 |
it_IT |
dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/23904 |
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dc.description.abstract |
La tesi tratta del fenomeno italiano degli spettacoli en travesti, analizzando in particolare l’opera di Mario Mieli (1952-1983), una delle figure più complesse della cultura degli Anni Settanta del Novecento. Scrittore, attore, attivista, filosofo di matrice marxista, teorico degli studi di genere e tra i fondatori del movimento omosessuale italiano, Mieli, con sua personalità dirompente, si inserisce in un contesto culturale e sociale attraversato da tensioni politiche e rivelandosi da subito come presenza determinante l’affermazione delle teorie queer in Italia nel XX secolo. La rivoluzione è il tema cardine della sua pratica performativa e della sua elaborazione teorica che mira alla liberazione sessuale in un più ampio quadro di sovversione sociale di ispirazione marxista. Nella fattispecie la tesi analizza l’opera La Traviata Norma. Ovvero: Vaffanculo... ebbene sì! (1976), che venne rappresentata per la prima volta il 9 marzo 1976 a Milano, segnando l’inizio di una nuova fase per il teatro italiano en travesti. Si tratta della stagione del “teatro frocio” (1976-1986) che mirava ad affermare l’omosessualità e darle voce nella società e nella cultura. La tesi propone infine un approfondimento sull’eredità lasciata da Mieli, indagando il radicale cambiamento che ha apportato nella politica, nella società, nel teatro e nella cultura coevi. |
it_IT |
dc.language.iso |
it |
it_IT |
dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
it_IT |
dc.rights |
© Gabriele Pamio, 2023 |
it_IT |
dc.title |
La performance en travesti in Italia e la rivoluzione di Mario Mieli |
it_IT |
dc.title.alternative |
La performance en travesti in Italia e la rivoluzione di Mario Mieli |
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dc.type |
Master's Degree Thesis |
it_IT |
dc.degree.name |
Storia delle arti e conservazione dei beni artistici |
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dc.degree.level |
Laurea magistrale |
it_IT |
dc.degree.grantor |
Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali |
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dc.description.academicyear |
2022/2023_sessione estiva_10-luglio-23 |
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dc.rights.accessrights |
openAccess |
it_IT |
dc.thesis.matricno |
870830 |
it_IT |
dc.subject.miur |
L-ART/03 STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA |
it_IT |
dc.description.note |
La tesi tratta del fenomeno italiano degli spettacoli en travesti, analizzando in particolare l’opera di Mario Mieli (1952-1983), una delle figure più complesse della cultura degli Anni Settanta del Novecento. Scrittore, attore, attivista, filosofo di matrice marxista, teorico degli studi di genere e tra i fondatori del movimento omosessuale italiano, Mieli, con sua personalità dirompente, si inserisce in un contesto culturale e sociale attraversato da tensioni politiche e rivelandosi da subito come presenza determinante l’affermazione delle teorie queer in Italia nel XX secolo. La rivoluzione è il tema cardine della sua pratica performativa e della sua elaborazione teorica che mira alla liberazione sessuale in un più ampio quadro di sovversione sociale di ispirazione marxista. Nella fattispecie la tesi analizza l’opera La Traviata Norma. Ovvero: Vaffanculo... ebbene sì! (1976), che venne rappresentata per la prima volta il 9 marzo 1976 a Milano, segnando l’inizio di una nuova fase per il teatro italiano en travesti. Si tratta della stagione del “teatro frocio” (1976-1986) che mirava ad affermare l’omosessualità e darle voce nella società e nella cultura. La tesi propone infine un approfondimento sull’eredità lasciata da Mieli, indagando il radicale cambiamento che ha apportato nella politica, nella società, nel teatro e nella cultura coevi. |
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dc.degree.discipline |
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dc.contributor.co-advisor |
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dc.date.embargoend |
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dc.provenance.upload |
Gabriele Pamio (870830@stud.unive.it), 2023-06-18 |
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dc.provenance.plagiarycheck |
None |
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