Abstract:
In Giappone, tra gli anni Settanta e Novanta, si assiste alla pubblicazione di numerose opere letterarie che ripropongono sotto diverse chiavi di lettura, soprattutto comiche, i classici della letteratura. Questa tendenza ad approcciarsi alle nuove generazioni parodiando i testi più celebri di un tempo dà via al cosiddetto “parody boom”, di cui uno dei massimi esponenti fu senza dubbio Inoue Hisashi (1934-2010). Gli studi condotti finora sulle sue opere si sono concentrati quasi esclusivamente su quelle più famose, analizzandole dal punto di vista della presenza di elementi di humour e in chiave postmoderna, ma non sono molti gli studi pubblicati fuori dal Giappone che affrontano l’importanza globale dell’elemento intertestuale nella sua opera. In questa tesi, voglio innanzitutto parlare in dettaglio di Inoue Hisashi, descrivendo la sua carriera come scrittore e soprattutto come commediografo, e analizzare la sua poetica e le sue opinioni sul comico, sulla parodia, e sulla sua concezione di teatro, basandomi non solo su quanto espresso dalla critica, ma anche su alcuni dei numerosissimi saggi scritti da lui stesso. In secondo luogo, voglio verificare come tali concetti vengono espressi all’interno di un’opera in particolare, Wagahai wa Sōseki de aru, fornendone una traduzione integrale e un’analisi dal punto di vista intertestuale, per comprendere se possa essere descritta come una parodia dei romanzi di Natsume Sōseki. In ultimo, voglio soffermarmi sulla questione della traduzione, analizzando eventuali problematicità che possono insorgere nel tradurre testi teatrali, ma soprattutto testi carichi di riferimenti ad altre opere e giochi di parole.