Abstract:
Il lavoro prende avvio dalle numerose pagine di commento offerte dalla dottrina in tema di patti parasociali. Inizialmente, infatti, l’istituto, anche se di larga applicazione e di indiscutibile necessità pratica di utilizzo per le società, non trovava una propria collocazione all’interno del codice civile. Unica fonte di interpretazione era dunque la dottrina. È solo con la riforma del diritto societario – d.lgs. n.6/2003 – che viene introdotta la Sez. III-bis all’interno del libro V, capo V del Codice Civile, dedicata, appunto, ai patti parasociali. Tuttavia, anche con l’introduzione della disciplina codicistica non trovano risposte chiare e definitive le tradizionali incertezze, poiché gli artt. 2341 bis e ter si limitano a regolare esclusivamente gli aspetti della durata, con il relativo e connesso diritto di recesso nei patti a tempo indeterminato, e della pubblicità. Aspetti questi sui quali la trattazione è breve, dedicando maggiore attenzione a quelli che sono gli aspetti meno chiari e che dunque trovano maggiore riflessione da parte sia della dottrina che della giurisprudenza. Tra questi trova spazio l’analisi della questione sull’efficacia di accordi stipulati su piano differente da quello societario, ma che comunque a quel piano si riferiscono. Ci si interroga sulla opponibilità degli stessi alla società, che resta estranea all’accordo, sugli strumenti utilizzabili per tutelare, da un lato, chi aderisce al patto, dall’altro, chi non vi aderisce. Proprio da queste problematiche nasce la necessità di indagare sul rapporto e sul collegamento esistente tra il contratto di società e il patto parasociale.
Si offre poi una panoramica di quelli che sono i tipi di patti conosciuti e utilizzati nel mondo societario, per poi concentrarsi nell’esame della portata applicativa di alcuni patti parasociali relativi a società non quotate. La scelta di tali ultimi tipi è stata dettata dai risvolti critici e dalle problematiche applicative legate al loro impiego. Si pensi, ad esempio, alle problematiche connesse alla stipulazione di un patto parasociale avente ad oggetto la distribuzione non proporzionale degli utili e delle perdite e il problema del raccordo con la norma che impone il divieto di patto leonino. Ma ancora, il patto di finanziamento della società, o il patto mediante il quale si rinuncia all’esercizio del diritto di recesso, diritto fortemente tutelato dal codice.
Da ultimo, la trattazione si concentra sul tema dell’arbitrato societario. Il focus di tale argomento è proprio l’individuazione della disciplina applicabile alle controversie nascenti da patti parasociali i quali al loro interno prevedano una clausola compromissoria. Ci si chiede se siano applicabili o meno le norme specifiche dell’arbitrato societario o se diversamente dovrà trovare applicazione la disciplina in tema di arbitrato comune.
Lungi dal voler essere una trattazione esaustiva su patti parasociali, il lavoro vuole essere un’analisi dei punti di maggiore incertezza in tema di patti parasociali.