Le competenze diventano nel dibattito corrente la chiave dello sviluppo presente e futuro, e possono consentire non solo di affrontare la crisi economica, ma anche di uscirne rafforzati. La strategia Europa 2020 chiede esplicitamente di promuovere il riconoscimento dell’apprendimento non formale e informale acquisito nei contesti di lavoro. Tuttavia l’organizzazione dei sistemi di certificazione fonda le proprie radici sull’approccio tipicamente “funzionalista” del paradigma del capitale umano: massimizzare l’efficacia e l’efficienza del sistema economizzando i costi. La presente tesi reinterpreta la certificazione in chiave pedagogica all’interno del paradigma delle “capabilitisies” di Amartya Sen passando dal considerare l’azione competente come una mera finalizzazione centrata sui mezzi (produttività/reddito) ad una sui fini (agentività/libertà sostanziale) che gli individui cercano di raggiungere, convertendo le proprie risorse in realizzazioni di “functionings” della propria vita.
In the current debate competence becomes the key for the present and future development as it can allow not only to face the economical crisis but also to get through it resulting in being strengthened. Strategy Europe 2000 explicitly demands to promote the acknowledgement of non formal as well as informal learning acquired in any working background. Nevertheless the organization of certification systems is based on a typically functionalist approach in terms of human resources, that is the more the system is effective and efficient, the less it costs. This paper reinterprets the certification of competence from a pedagogical viewpoint within Amartya Sen’s paradigm about capabilities: moving from a skilful action regarded as a mere means-focused finalization (productivity/income) to a purpose-focused one (agency/substantive freedom), which human beings look for by turning their resources into the achievement of functionings for their life.