La presente ricerca ha avuto per oggetto l'incidenza delle disposizioni legate alla personalità del progettista (stile) nel lavoro di design, e si inscrive nel tentativo di ridefinire le modalità e gli strumenti della formazione architettonica in sintonia con le nuove sfide che sollecitano la ri-costruzione della nostra società.Il nostro interesse in questa direzione è nato dalle suggestioni teoriche di ricercatori come Van Bakel, Demirkan e altri, che a diverso titolo e con differenti metodologie sono andati accentuando nel corso degli ultimi anni l'importanza del fattore stilistico nello studio sull'attività di progettazione. La fase di approfondimento di questa tematica apparentemente collaterale di studi, ha tuttavia imposta alla nostra attenzione la necessità di riorganizzare la visione teorica complessiva del pensiero progettuale in direzione di un vero e proprio "modello stilistico" del design. Sulla base di un paradigma conoscitivo di tipo "riflessivo" (Schon), alternativo a quello computeristico per lungo tempo in voga (Simon), abbiamo delineato un'interpretazione comunicazionale del design, in cui il fattore stilistico gioca un ruolo fondamentale nel dare senso a tutte le principali componenti dell'attività progettuale. Successivamente, grazie all'elaborazione di una "matrice stilistica" in grado di descrivere gli stili e classificarli tra loro, abbiamo fornito il modello di adeguati strumenti operativi per la ricerca sul campo. Infine, abbiamo verificato la tenuta teorica e la praticabilità euristica del nostro modello, scegliendo come base di verifica teorica-pratica il problema nodale delle impasse progettuali (blocchi). Grazie ai risultati di un workshop tenuto dall’architetto Pancho Guedes, abbiamo potuto confermare la validità interpretativa e metodologica degli strumenti epistemologici posti in essere, e la loro positiva ricaduta a lungo termine nell'ambito formativo".
The object of the present study is the impact of the provisions related to the designer's personality (called style) in the design work. Our essay attempts to redefine the ways and means of architectural education, according to the new challenges in the re-construction of our society.Our interest in this direction was born from the theoretical suggestions of reasearchers such as Van Bakel, Demirkan and others, who, in recent years, in different ways and with different methodologies have been emphasizing the importance of the stylistic factor on the study of design .The in-depth analysis phase of this apparently collateral studies, however, has focused our attention on the need to reorganize the overall theoretical vision of design thinking towards a real "stylistic model". Based on a cognitive paradigm of the "reflective" type (Schon), an alternative to the computer-based paradigm in vogue for a long time (Simon), we outlined an communicational interpretation of design in which the stylistic factor plays an important role in giving meaning to all major components of the project activity. Then, through the development of a "stylistic matrix" that can describe and classify styles, we provided the models of appropriate operational tools for field research. Finally, we checked the theoretical performance and the feasibility of our heuristic model, choosing the core problem of design impasse (called blocks) as a proof of concept-based practice. Thanks to the results of a workshop held by Pancho Guedes, we were able to confirm both the interpretative and methodological validity of our epistemological tools and their positive impact on education in the long term.