Abstract:
L’elaborato si sviluppa in un intreccio di corpi nati dalle sperimentazioni artistiche della seconda metà del Novecento, di creature meravigliose e terribili che ciclicamente tornano a popolare le fantasie umane con il delicato compito di dare forma alle paure dei propri contemporanei, sconvolgimenti sociali, politici, scientifici e tecnologici che negli ultimi due secoli hanno inevitabilmente portato a una necessaria ridefinizione dell’idea di individuo; e ancora, si muove fra gli ibridismi radicali degli anni novanta, quelli che inaugurarono l’era del postumano, fra molteplici manifestazioni del mostruoso, tanto reali quanto immaginarie, nuove coordinate estetiche e corpi sempre più estranei. Attraverso una costante contaminazione reciproca, il primo capitolo si concentra sulla riscoperta, la frantumazione e la successiva ricomposizione del corpo e dell’Io; il secondo capitolo sulle molteplici forme dell’alterità. Il corpo che emerge dall’analisi delle opere degli artisti selezionati così come dai testi critici, cataloghi di mostre ed excursus storici è decisamente perturbante: affascina e respinge al contempo. Saranno proprio i corpi perturbanti dell’era postumana - quelli che compaiono sotto le sembianze di manichini, bambole e automi, originati da una moltitudine di tecniche, materiali e ricerche artistiche - ad essere i protagonisti dei casi studio del terzo capitolo, i quali dovrebbero essere affrontati tenendo bene a mente la provocazione lasciata volutamente irrisolta da Mike Kelley nel 2004: “The question thus arises: in contemporary spectacular culture [...] is it possible to have uncanny experiences at all?”