Abstract:
Nel corso di questo elaborato viene presa in esame la figura del collezionista di arte russa (avanguardie, nonconformista e contemporanea) nella sua evoluzione temporale dalla Rivoluzione d’Ottobre sino alla più recente pandemia da Covid-19.
Al fine di comprendere appieno l’ambiente in cui questi ultimi erano immersi e operavano, per prima cosa viene presentata una panoramica del contesto storico-culturale. A seguire, vengono illustrati i rischi a cui erano sottoposti i collezionisti in periodo sovietico, quali rapine, intimidazioni da parte del KGB e il più recente mercato dei falsi. Si prendono poi in considerazione alcuni tra i più importanti e influenti collezionisti presenti in Russia tra gli anni Cinquanta e Settanta, come, ad esempio, Georgij Kostaki, Valeri Dudakov, Solomon Šuster e i coniugi Nancy e Norton Dodge. Viene poi analizzata l’ormai leggendaria asta di Sotheby’s del 1988 a Mosca, considerata un punto di rottura con il passato, preludio dell’imminente crollo dell’Unione Sovietica e punto di partenza per un nascente mercato artistico russo, di cui ne viene brevemente analizzato l’andamento sino agli ultimi avvenimenti recenti della pandemia. Sono a questo punto presentati alcuni tra i più significativi collezionisti contemporanei di arte russa, tra cui Yuri Traisman, Pierre-Christian Brochet e Lea Verny. Infine, viene preso in considerazione il «lascito» dei collezionisti, ovvero recenti mostre a loro dedicate, ad esempio Seekers of Art, inaugurata lo scorso 21 aprile al Museo dell’Impressionismo Russo.