Abstract:
Il lavoro tenta di fare luce sulla tecnica della traduzione nel De nuptiis Philologiae et Mercurii, attraverso la ricostruzione delle fonti greche e l’analisi della lingua scientifica di Marziano Capella. Nell’impossibilità di un’indagine stilistica sulla totalità dei novena volumina (IX 997), il contributo si concentra sui §§ VI 706-723 e VII 731-742, ma il problema del rapporto con le fonti e in generale con il greco è stato comunque affrontato per l’intera opera. La tesi è divisa in tre parti. Nella prima viene riesaminata la tradizione indiretta precarolingia delle Nuptiae, in rapporto con la trasmissione manoscritta che data a partire dal IX secolo; è poi fornita una rassegna di tutti i commentatori medievali e degli excerpta del testo. Nell’analizzare le posizioni della critica in merito alla tradizione manoscritta si è provveduto a un riesame della recensio: all’interno di questo lavoro sono stati catalogati − per la prima volta negli studi marzianei − tutti i disegni, dal I al IX libro, attestati nei ventuno codici del ‘canone Préaux’. Questa analisi arriva a conclusioni nuove sulla presenza di un apparato grafico come parte integrante del testo marzianeo, almeno per i §§ 401-403 e 710-718. La seconda parte discute il bilinguismo e l’uso delle fonti greche; segue l’analisi della tecnica del vertere. La terza parte presenta il commento ai §§ 706-723 e 731-742, gli schemi lessicali con tutti i vocaboli analizzati, le relative traduzioni e i loci paralleli.