Abstract:
Personalità irriverente e prodotto letterario del periodo post-maoista, Wang Xiaobo è un scrittore indipendente, acuto e abile critico della realtà. Nasce e muore a Pechino a soli 45 anni, ma la sua è una vita di studi, di viaggi, di internazionalizzazione del pensiero. È attraverso l’analisi di alcuni dei saggi contenuti nella raccolta “The Silent Majority” che il presente lavoro intende delineare un profilo del tutto diverso dell’autore, considerando rilevanti le influenze ricevute dal suo periodo di permanenza negli Stati Uniti. Sarà, però, solo dopo la sua morte che diventerà una personalità cult del mondo letterario cinese contemporaneo. Dal cinema alla televisione, dal teatro alla musica, si cercherà di valutare l’impatto dei mass-media sia cinesi che occidentali sull’opera scrittoria dell’autore, cercando di rintracciarne gli elementi principalmente nella saggistica, ma anche nella narrativa e nella sceneggiatura. Il presente lavoro cercherà di andare oltre, proponendo un particolare paragone con lo statunitense Charles Bukowski, scrittore sfacciato e canzonatorio, inserito in quella corrente letteraria che negli Stati Uniti prende il nome di “dirty reality”. Ad accomunare le due personalità è principalmente la tematica della sessualità, ma è sulla sfacciataggine del linguaggio che caratterizza entrambi che si cercherà di porre maggiormente l’attenzione, tentando di proporre una nuova tecnica traduttiva per i primi otto saggi di seguito proposti. L’intenzione è quella di dimostrare quanto anche la letteratura americana del periodo abbia influenzato la sua scrittura e quanto sia effettivamente possibile leggere le parole di Wang Xiaobo inserendolo, seppur con le dovute cautele, nel panorama della “dirty reality”.