Abstract:
La tesi descrive le strategie di costruzione e trasmissione della memoria di alcune comunità
palestinesi risiedenti nella città di Nottingham, e il ruolo della memoria all’interno del processo di
costruzione dell’identità mai univoca collettivamente e frastagliata individualmente. Il differente
luogo di nascita e crescita (in Palestina piuttosto che al di fuori di essa), il contatto diretto o
indiretto con la terra palestinese, la storia familiare e l’età anagrafica saranno determinanti nella
formulazione delle narrazioni memoriali e identitarie. Gli interlocutori di terza generazione, la
maggior parte figli o nipoti di ex rifugiati, raccontano l’inizio della propria storia famigliare a
partire dal periodo storico della Nakba, attorno al quale fanno principalmente ruotare memorie di
carattere collettivo e quindi frutto principalmente della pratica di trasmissione generazionale;
mentre le memorie degli interlocutori di seconda generazione nati e cresciuti in una cittadina vicino
Betlemme, sono prevalentemente memorie individuali in cui è dominante il periodo storico
dell’Intifada vissuto, per l’appunto, in prima persona. Tuttavia, ciò che emerge è come attraverso
l’approccio della storia di vita, le sfere di composizione identitaria (sociale, nazionalistica, politica,
culturale e religiosa) interagiscano e si coniughino differentemente in ognuno degli interlocutori,
creando delle soggettività che demistificano l’esistenza di un collettivo, omogeneo e forte
sentimento nazionalista, informando piuttosto sulla necessità di andare oltre il passato nazionale e
avere un occhio rivolto al presente declinato da interessi di ordine etico-morale, religioso, ma
primariamente alla pace e alla serenità individuale.