Abstract:
La tesi indaga la struttura interna della società di capitali in relazione al rischio di danno ambientale e mira a sviluppare una riflessione circa le modalità di riduzione di tale rischio per mezzo di interventi sulla struttura di governo delle società.
L’elaborato muove da un’introduzione al tema del rischio e della sua gestione, distinguendo tra rischio di impresa e rischio da impresa, ovvero il rischio che l’attività d’impresa cagioni danni a terzi, per poi introdurre il tema delle diseconomie esterne, specie ambientali (Capitolo I).
L’indagine si sofferma poi sull’analisi delle peculiarità del danno ambientale (portata transnazionale, trans-generazionale o “sistemica”), esaminando a tal fine le molteplici ed eterogenee fonti che si occupano della tutela ambientale: dalla Costituzione italiana agli strumenti di diritto internazionale, europeo e interno, fino ai codici etici e alle iniziative di autoregolamentazione, certificazione e reporting, oltre alla tutela dell’ambiente nella prospettiva del perseguimento dell’interesse sociale (Capitolo II).
L’analisi prosegue con l’esame della struttura di governance delle società di capitali, presentando una ricognizione di doveri e responsabilità degli amministratori, dell’organo di controllo interno e dell’eventuale organismo di vigilanza nella prospettiva del rischio di danno ambientale (Capitolo III).
Il capitolo conclusivo formula delle ipotesi di struttura di governo societario volte a mitigare il danno ambientale. A tal fine, la tesi distingue tre tipologie di danno ambientale, a seconda della sua diversa portata e del conseguente prevedibile atteggiarsi degli organi sociali, così proponendo soluzioni diverse per ciascuna tipologia di danno (Capitolo IV).