Abstract:
La tesi inizia con alcune considerazioni sulla polarizzazione tra due strumenti interpretativi dell’esistenza: da un lato interpretazioni che partono dall’Io, dall’altro interpretazioni tratte dall’osservazione del mondo stesso. Definiamo le prime ermeneutiche, le seconde ontologiche. Analizziamo gli esiti di queste polarizzazioni in rapporto alla letteratura in lingua tedesca alla svolta dei secoli XVIII-XIX e XIX-XX. Attorno al 1800 la Frühromantik di F.Schlegel e di Novalis si confronta con l’opera di J.W.Goethe. Questi recepisce l’indisponibilità della natura. Da ciò sviluppa la Metamorphosenlehre e la traduce nelle sue opere. I romantici superano la barriera del noumeno, mettono mano sulla natura stessa e sviluppano una filosofia della natura che nasce da un gioco di segni. La potenza della lingua si dispiega in un gioco erotico di segni che crea un perpetuum mobile tale da sfuggire alla morte trasfigurandola esteticamente. Attorno al 1900 la critica al linguaggio e alla scienza di Nietzsche ha grande risonanza negli autori di lingua tedesca, come H.v.Hofmannsthal e Th.Mann. Inoltre la “vita” viene celebrata ovunque perché in essa si riconosce la stessa forza che vivifica l’uomo: l’anima. La lingua celebra l’unione tra il corpo e lo spirito. È quello che sperimenta Hofmannsthal e che tormenta Th.Mann. In F.Kafka troviamo una voce in controtendenza. Nei suoi racconti abbiamo riconosciuto la figura del Nicht-Leister, che con l’insistere su Nicht-Leistungen rappresenta l’irrinunciabile ricerca della verità indisponibile.