Questa ricerca è mirata a sostenere l'inclusione nella tassonomia modale del concetto di anankastico, introdotto da von Wright (1963). Anche se in ambito tipologico e in semantica condizionale si rilevano divisioni equivalenti, l'antinomia deontico-anankastico (dovere morale e necessità procedurale) non ha guadagnato corso e non si è giunti a rilevarne i tratti distintivi. Diverso è il caso della linguistica cinese, che già negli anni '20 prevede un'antinomia analoga e ne analizza le proprietà semantiche, sintattiche e pragmatiche. Il lavoro si apre con un excursus storico delle indagini modali, che evidenzia il contesto dell'esclusione dell'anankastico nella linguistica occidentale e il suo progressivo occultamento in quella cinese, a partire dagli anni '50. Si conclude con la descrizione di alcune proprietà che differenziano i modali anankastici dai deontici e con la dimostrazione della validità cross-linguistica del tratto distintivo fondamentale isolato da Lü Shuxiang (1942): la diversa portata della negazione.
This research aims at providing new evidence for the inclusion in the modal taxonomy of the concept of anankastic, introduced by von Wright (1963). Though in typological and conditional semantics modal divisions are included that are equivalent, the antinomy of deontic and anankastic (moral duty and procedural necessity) did not enter the linguistic discourse, thus the distinctive features of this modal class have not been detected. It is a different matter for Chinese Linguistics, which already in the twenties included a similar antinomy, and analyzed its semantic, syntactic and pragmatic properties. This work starts with a historical survey of modal investigations, which highlights the context of the exclusion of this category in Western Linguistics and its progressive concealment in Chinese literature, starting from the fifties. It ends with the description of some contrastive features of deontic and anankastic modals and by demonstrating that the different scope with reference to negation, feature identified by Lü Shuxiang (1942), is cross linguistically stable.