Tra il 1530 ed il 1670 la Repubblica di Venezia favorì e coordinò l’immigrazione in Istria. Numerose popolazioni dell’interno della Dalmazia furono incentivate a trasferirsi nei territori veneti, ricevendo appezzamenti, materiali da costruzione ed esenzioni. Venezia concesse ai nuovi arrivati terreni demaniali e campi lasciati incolti sequestrati ai legittimi proprietari; le confische e lo status giuridico privilegiato, cui erano sottoposti i nuovi abitanti, li rese particolarmente invisi agli autoctoni. La Repubblica tentò in diversi modi di proteggere i propri investimenti nell’immigrazione, ricorrendo a Provveditori straordinari e dando ampi poteri al capitano di Raspo; un modo per sottrarre i nuovi arrivati ai podestà locali e all’influenza che i vari consigli cittadini potevano avere su di loro. Le immigrazioni erano precedentemente concordate con la Serenissima; tutti i gruppi avevano dei capi che si proponevano alla Repubblica come referenti e coordinavano le manovre di trasferimento. I gruppi più coesi riuscirono a stabilirsi in Istria dove crearono delle comunità nuove in grado di intervenire direttamente nella politica locale e, se necessario, di portare fino a Venezia le proprie rivendicazioni.
Between 1530 and 1670 the Venetian Republic supported and coordinated immigration in Istria. Large populations from Dalmatia’s inland were encouraged to move into Venetian territories, receiving parcels, building material and tax exemptions. Venice granted to the newcomers public lands and uncultivated fields seized to their previous owners. Because of the confiscations and the legal privileges granted to them, the newcomers were very unpopular among the natives. To protect and support all the expenses and efforts put on its immigration policies, Venice sent Provveditori straordinari and gave extraordinary powers to the Capitano di Raspo, in order to control directly the newcomers avoiding the influence of the city councils and their podestà. All groups had leaders who represented their people to the Republic in order to coordinate and negotiate their migrations before actually moving to the new lands. The more cohesive groups were able to settle in Istria, where they started new communities able to interfere with the local politics and, if necessary, to bring their claims to Venice.