L’attività filologica di Giovanni Pascoli, rivolta alle lingue antiche, è attestata soprattutto dalle antologie destinate alla Scuola classica, Lyra ed Epos, dedicate alla tradizione lirica latina e dalla poesia epica.
In particolare, Lyra fu pubblicata una prima volta con una selezione meno ampia di testi, quindi accresciuta e modificata anche in alcuni aspetti del commento, oltre che della traduzione dei passi dal greco introdotti nel saggio d’apertura, La poesia lirica in Roma. Commentario primo.
Il lavoro di Pascoli interprete dell’antico, oltre a testimoniare la sua concezione del mondo greco-latino, nutre profondamente tutta la sua attività poetica, ma soprattutto i Poemi conviviali, che a Lyra sono intimamente connessi.
Infine, le antologie latine rappresentano un nuovo modello di interpretazione dei testi classici, nell’ambito di un rinnovamento e di un’autonomia auspicata della filologia italiana e nel contesto della scuola dell’Italia appena unificata, che delineava il profilo culturale della Scuola Classica come luogo di studio e approfondimento della tradizione letteraria antica.
Giovanni Pascoli’s activity as classical philolog is particulary attested by anthologies attended for Scuola Classica, Lyra ed Epos, dedicated to lyric and epic poetry. Especially, in Lyra’s first edition there was a smaller texts selection, then in second accreased edition we find more texts, untill lyric Chistian poetry, and some innovations about notes and translations of passages from Greek poetry in the opening essay, La poesia lirica in Roma. Commentario primo. Giovanni Pascoli’s activity as ancient texts commentator testifies his view of Greek and Latin world, and has an intense link with his whole poetic production, most of all with Poemi conviviali, deeply related to Lyra. Finally, the Latin anthologies show a new way of explaining classical texts, who looks for renovation and autonomy from German philologie, when just unified Italy tried to create a new cultural profile of Scuola Classica, whose ancient tradition would have become the heart.