dc.contributor.advisor |
Salatin, Arduino |
it_IT |
dc.contributor.advisor |
Anceschi, Giovanni |
it_IT |
dc.contributor.author |
Federle, Giovanni <1954> |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2010-06-07T11:11:11Z |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2012-07-30T16:03:40Z |
|
dc.date.available |
2010-06-07T11:11:11Z |
it_IT |
dc.date.available |
2012-07-30T16:03:40Z |
|
dc.date.issued |
2010-05-07 |
it_IT |
dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/1016 |
it_IT |
dc.description.abstract |
L’indagine condotta sul modello educativo al design attuato oggi nella scuola
secondaria ci permette di cogliere la sua storica oscillazione tra il modello accademico
e l’eredità del Bauhaus: la sua attuale fragilità epistemica pertanto
mostra la necessità di una nuova fondazione teorica per ridefinirlo.
Oggi l’ampia letteratura scientifica sul design suggerisce che il fulcro della sua
formazione propedeutica parte dalle competenze del “configurare” ma deve
poggiare sull’apprendimento esperienziale e nella pratica riflessiva, oltre che
sulla padronanza delle regole dei linguaggi della comunicazione.
Con il termine “studio”, si intende non solo l’ambiente in cui opera la comunità
di apprendimento del design ma anche la sua tipica modalità di interazione. Qui
si pratica l’azione-riflessione, attraverso uno strumento iconico di mediazione
didattica; la dinamica formativa è sviluppata nel gruppo, la comunità di apprendimento,
attraverso l’identificazione e la risoluzione di problemi e progetti.
È necessaria la ridefinizione del ruolo dell’insegnante, non più il “maestro” ma
il “facilitatore”che aiuta lo studente ad acquisire la visione e il metodo tipico
del designer. Il framework delle competenze del nuovo Basic design è desunto
dai learning outcomes identificati attraverso la comparazione di alcuni modelli
educativi europei e le indicazioni della letteratura scientifica. |
it_IT |
dc.description.abstract |
The survey made on the educational pattern to design brought about today in the
secondary school allows us to grasp its historic swinging between the academic
model and the Bauhaus legacy. Therefore its epistemic weakness shows the need
of a new theoretical foundation to redefine it. Today the wide scientific literature
on design suggests that the fulcrum of its propaedeutic training starts from the
competencies in forming but has to be based on experiential learning and reflective
practice, in addition to the mastership of communication rules and languages.
With the word “studio”, not only we mean the milieu where the design
learning community work, but also its typical interactive modality. Here actionreflection
is put into practice through the iconic tool of educational mediation;
the training mechanism is developed in the group, the community of practice, by
finding and solving problems and projects. A redefinition of the professional teacher’s
role is needed: no more a master, but a coach who helps students to acquire
the designer’s vision and characteristic method. The framework of new Basic
Design competencies is therefore inferred from the learning outcomes identified
through the comparison of some European educational systems and suggestions
from scientific literature. |
it_IT |
dc.format.medium |
Tesi cartacea |
it_IT |
dc.language.iso |
it |
it_IT |
dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
it_IT |
dc.rights |
© Federle Giovanni, 2010. |
it_IT |
dc.subject |
Basic design |
it_IT |
dc.subject |
Experiential learning |
it_IT |
dc.subject |
Studio design |
it_IT |
dc.subject |
Problem-project solving |
it_IT |
dc.subject |
Competences |
it_IT |
dc.subject |
Learning outcomes |
it_IT |
dc.subject |
Formazione esperienziale |
it_IT |
dc.subject |
Competenze |
it_IT |
dc.title |
Basic design: la formazione al design nella scuola secondaria |
it_IT |
dc.type |
Doctoral Thesis |
it_IT |
dc.degree.name |
Scienze della cognizione e della formazione |
it_IT |
dc.degree.level |
Dottorato di ricerca |
it_IT |
dc.degree.grantor |
Facoltà di Lettere e filosofia |
it_IT |
dc.description.academicyear |
2008/2009 |
it_IT |
dc.description.cycle |
22 |
it_IT |
dc.degree.coordinator |
Margiotta, Umberto |
it_IT |
dc.location.shelfmark |
D000946 |
it_IT |
dc.location |
Venezia, Archivio Università Ca' Foscari, Tesi Dottorato |
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dc.rights.accessrights |
openAccess |
it_IT |
dc.thesis.matricno |
955306 |
it_IT |
dc.format.pagenumber |
X, 331 p. |
it_IT |
dc.subject.miur |
M-PED/01 PEDAGOGIA GENERALE E SOCIALE |
it_IT |
dc.description.tableofcontent |
Introduzione
2 La formazione al design nel Novecento
3 L’insegnamento del design nella scuola secondaria in Italia
6 La formazione universitaria al design
7 La revisione dei curricoli del secondo ciclo
1. La storia dell a formazione del designer
10 Elementi di una storia della pedagogia del design
11 Alle origine dell’esercitazione pratico-teorica: Johannes Itten
13 L’esercitazione come crogiolo di teoria e pratica
14 La pedagogia del design in Italia nel dopoguerra
16 La pedagogia del design ispirata alla scuola di Ulm
17 Tomás Maldonado
20 Giovanni Anceschi
22 I principi pedagogici di Anceschi
25 Il Basic design eidomatico
28 Bruno Munari
29 Gillo Dorfles
30 La bottega come modello pedagogico per il design
30 Andrea Branzi
31 Aldo Colonetti
2. La formazione al design e la scuola secondaria
35 Le sperimentazioni nella scuola secondaria
37 Gli Istituti Professionali di Stato
37 L’indirizzo grafico pubblicitario
38 La nascita nel 1962
39 I nuovi programmi del 1969
41 Le sperimentazioni negli istituti professionali:
dal “Progetto ’92” al “2002”
42 La nuova fisionomia del corso
44 Le proposte di riforma
45 I Licei artistici
46 Gli Istituti d’arte
47 Le aspettative in ingresso all’università
50 Alcune considerazioni
3 Indagine sul modell o di formazione al design nell a scuola
secondaria
54 I saperi dell’insegnare
55 Le convinzioni personali degli insegnanti
56 La lettura dei preconcetti
57 L’approccio formativo
58 Glass box: “regole e metodo”
58 Black box: l’approccio formativo “estetico”
59 La ricerca. Quale approccio domina nella formazione?
60 Obiettivo della ricerca
61 L’ipotesi di fondo
61 La preparazione del questionario
63 La somministrazione del questionario
63 I dati sulle convinzioni personali
69 Analisi delle risposte al questionario
69 Il profilo dei docenti
71 L’esperienza professionale
71 I testi in adozione nelle scuole
72 L’ambiente scolastico
73 La presenza dei laboratori
74 I rapporti con le aziende nel territorio
75 I rapporti della scuola con le facoltà universitarie
75 Le convinzioni personali dei docenti
76 L’idea di design
78 L’insegnamento del design
79 La creatività
80 La funzione degli strumenti informatici nella didattica
81 La funzione formativa del disegno
82 La scelta dei contenuti dell’insegnamento
83 I contenuti effettivi dell’insegnamento
86 La didattica
87 L’organizzazione dell’insegnamento
89 L’esercitazione laboratoriale
90 La valutazione dell’apprendimento
90 La valutazione dell’esercitazione
92 I criteri di valutazione
93 Osservazioni
4. Il design nell a ricerca educativa
96 Teorie dell’apprendimento esperienziale-riflessivo
96 La riflessione nell’azione
97 Lo studio based learning modello di formazione esperienziale
98 Caratteristiche dello studio based learning
101 Il processo di apprendimento nello studio based learning
101 I punti di criticità dello studio based learning
105 Attualità dello studio based learning: un framework teorico
106 L’evoluzione del pensiero sul design e la rottura operata da Schön
108 Donald Schön e la formazione del designer
110 Il “professionista riflessivo” e la conversazione con la materia
112 La formazione al design secondo Schön
113 Il ruolo dell’insegnante professionista riflessivo
114 Altri scritti sul design
115 Riprogettare la formazione del designer
117 La sperimentazione congiunta e la dimostrazione
118 Il tirocinio formativo
119 Alcune ricerche educative alla luce della teoria di Schön
122 L’Experiential Learning Theory
122 Stili cognitivi e ambiente di apprendimento
126 Ricerche alla luce del framework degli stili cognitivi di Kolb
127 Osservazioni
129 L’apprendimento situato di Lave e Wenger
131 Osservazioni
133 L’esercitazione progettuale come strategia pedagogica
134 Il Problem Based Learning
135 L’articolazione del problem solving
136 Relazionare, creare, donare
137 L’autoefficacia
137 L’apprendimento situato
137 Problem Based Learning in discussione
138 Lo sviluppo di “soft skills”
139 Costruire la conoscenza
139 Jonassen e il problem solving nel design
140 Problemi strutturati e non strutturati
142 Il ruolo del PBL nella formazione al design
142 Le differenze tra Problem, Project e Inquiry based Learning
144 Strumenti per la rappresentazione del PS
145 Osservazioni
146 Problem solving e design. Analogie e differenze
146 Un caso esemplare di problem solving
147 Un caso esemplare di design
147 Le differenze: gli strumenti di apprendimento
148 La committenza
148 Una definizione di “razionalità espandibile”
149 Altre ricerche sul tema
150 L’innovazione
151 La creatività secondo la psicologia e l’antropologia
153 La creatività secondo la sociologia
154 Modelli di ricerca sulla creatività
154 La creatività e l’innovazione secondo Legrenzi
155 Insegnare il pensiero innovativo?
156 Uno studio europeo sulla creatività
157 Osservazioni
158 La funzione del disegno nella formazione del designer
159 Il disegno come strumento conoscitivo di lettura del mondo
160 Disegnare
161 Il disegno nell’attuale curricolo formativo
161 Il disegno realizzato a mano libera
162 Il disegno realizzato con supporti analogici
163 Nascere digitali o immigrare nel digitale
164 Disegnare con la matita nell’era del mouse
165 Il disegno come forma di comprensione e interpretazione
167 L’abilità nel disegno
168 Ristrutturare e combinare, esperienza e creatività
171 Le motivazioni dell’insegnamento del disegno
171 La fascinazione che esercita sull’uomo
172 Le competenze verbali ed espositive
173 Disegnare e verbalizzare
176 Un modello per la formazione alle tecnologie
178 Il Disegno Assistito dal Computer (CAD)
180 Uno strumento trasversale in funzione dei diversi saperi
182 La funzione in sé formativa del fare design
183 “Graphicacy”, l’alfabetizzazione alle parole-immagini
184 La “conoscenza tacita”
185 I processi del design
186 Il design come strumento formativo
188 Gardner: il design come una delle forme dell’intelligenza
188 Problem solving e team working
189 L’innovazione
190 L’educazione nell’età dell’informazione
192 L’expertise
193 La questione delle varianti di progetto
194 Dal graphic design al design dell’informazione
195 Le competenze dell’info-designer
197 Cosa sa fare l’info-designer
198 La formazione dell’info-designer
5. U n nuovo framework dell e competenze
202 Dai “learning outcomes” alla definizione di competenze
202 La competenza
204 Le criticità del sistema delle competenze
205 I learning outcomes
206 Gli standard
206 Il modello delle competenze secondo l’EQF
207 Il problema della valutazione delle competenze “soft”
209 Valutare la “capacità di innovazione”
209 Criteri di disegno del framework
210 Contro la professionalizzazione precoce
211 Una formazione fondata sui convincimenti degli studenti
211 Le competenze chiave del designer trasferite nella formazione
213 Quadro comparativo di sistemi scolastici europei
215 La formazione al design nel Regno Unito
215 Il caso di due discipline vicine al design
216 Osservazioni
217 Concetti chiave in Art and Design e Design and Technology
219 L’iniziativa governativa “Scopri il tuo talento”
220 La formazione al design in Svezia
221 Il sistema di formazione terziaria
222 La formazione al design in Francia
223 Una caso di specializzazione: merchandisage visuale
224 I percorsi terziari professionali
225 Lo stage
226 La formazione non universitaria al design in Italia
228 Le caratteristiche auspicabili nei corsi di terzo ciclo
229 Osservazioni
229 Il sistema inglese
230 Il sistema svedese
230 Il sistema francese
230 Il sistema italiano
232 Il nuovo Basic design nella formazione
232 I “learning outcomes”
233 Una precisazione sui termini
234 Osservazioni
234 Le competenze chiave di un Basic design rivisto
236 Le competenze trasversali: imparare a imparare
236 Il biennio iniziale
236 L’area di orientamento
237 La formazione professionale terziaria
239 Basic design dell’obbligo scolastico
241 Basic design dell’area di orientamento
245 Basic design dell’area professionale
250 Lo sviluppo delle competenze
250 Competenze nel Problem solving (PS)
253 Competenze nel Project solving PJS
254 Competenze di Team working, TW
256 Competenze di Team Leading, TL
257 Competenze nel rappresentare e modellizzare
6 Conclusioni
261 Il disegno della ricerca
265 Osservazioni conclusive
267 Questo nuovo Basic design
270 La specializzazione come variabile della domanda del territorio
270 Il potenziale formativo del nuovo Basic design, oggi
271 Formazione e apprendistato
272 La formazione come chiave dello sviluppo futuro
273 Formare cittadini consapevoli
Bibli ografia
286 Sitografia
Appendici
290 Scheda per la formulazione del problem solving
291 Interviste a testimoni dell’insegnamento del design
291 Marco Zito
292 Nigel Cross
293 Gabriele De Vecchi
294 Jorge Frascara
297 Luca Galli
299 Silvia Pizzocaro
304 Giovanni Anceschi
313 I dati di rilevazione delle risposte al questionario
325 Il framewok delle competenze dell’ID secondo idX
Il questionario somministrato ai docenti |
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dc.identifier.bibliographiccitation |
Federle Giovanni. Basic design: la formazione al design nella scuola secondaria. Università Ca' Foscari Venezia, Tesi di dottorato, 22 ciclo, 2010 |
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