Abstract:
Parigi per più di un decennio (1967-1980) divenne non solo la sede di lavoro di Italo Calvino, ma un vero e proprio laboratorio di scrittura privilegiato da cui osservare e ritrarre la situazione culturale e politica italiana. Nella capitale francese incontrerà inoltre il gruppo letterario che maggiormente l’ha influenzato: l’Ou.li.po. Attraverso l’analisi delle opere di due autori membri, Queneau e Perec e il non oulipiano Ponge, l’elaborato da un lato delinea i punti di convergenza tra questi letterati-matematici e lo stesso Calvino arrivando fino al testamento dell’autore, Palomar, e dall’altro rivela il ruolo di “mediatore culturale” che ha ricoperto nel far conoscere all’Italia la straordinaria inventiva oulipienne.