Abstract:
Il presente lavoro si occupa di analizzare - attraverso la traduzione degli articoli originali della stampa contemporanea - gli eventi verificatisi attorno alla presentazione del pannello klimtiano della Filosofia presso la VII Mostra della Secessione viennese (marzo 1900). L'opera era destinata a far parte del ciclo pittorico che avrebbe dovuto decorare l'Aula Magna dell'Università di Vienna, incarico che era stato conferito a Klimt e al collega Matsch da parte del Ministero del Culto e dell'Istruzione asburgico. Il quadro che l'artista presentò tuttavia destò le più aspre polemiche negli ambienti intellettuali viennesi e soprattutto negli ambienti universitari, ancora legati a una visione accademica e tradizionalista dell'arte. Un gruppo di professori decise quindi di protestare contro l'affissione di un'opera simile all'interno dell'Università, sostenendo che l'opera fosse “brutta”. Questo naturalmente trovò l'opposizione dell'opinione pubblica più progressista e illuminata ed ebbe il suo culmine nella conferenza che lo storico dell'arte nonché professore universitario Franz Wickhoff tenne nel maggio del 1900 e che era intitolata “Che cos'è il brutto?”. Questa si configura come una delle domande estetiche per eccellenza, che può trovare molto difficilmente una risposta ma su cui poi anche il resto della Wiener Schule (di cui Wickhoff fu illustre esponente) indagò.