Abstract:
La tesi si propone come un’indagine attorno alla qualità della proposta culturale educativa delle mostre-evento.
Il percorso logico seguito parte da un’analisi iniziale svolta su due livelli. Il primo si concentra sull’approfondimento degli strumenti sviluppati dalla disciplina del Consumer Behavior in merito ai prodotti artistico culturali, soffermandosi sulla revisione della letteratura e selezionando quegli approcci epistemologici maggiormente utilizzati per condurre analisi in quest’ambito. Il secondo approfondisce invece gli aspetti relativi alla qualità delle proposte culturali confrontando, tramite la letteratura sull’argomento, quegli aspetti critici che caratterizzano le ricadute educative delle mostre-evento in contrapposizione con la proposta istituzionale fornita dal museo. A questo riguardo ci si è voluti basare sulle critiche mosse, a tali tipi di eventi, dall’ICOM (international council of museums) e su studi d’indagine recenti, che hanno coinvolto esperti di varia provenienza nel tentativo di trovare un chiarimento a tale disputa culturale.
Il presente elaborato vuole inserirsi all’interno di questa contrapposizione mostra-evento/museo, tramite un’analisi sperimentale del comportamento del consumatore in merito alla fruizione della mostra “Storie dell’impressionismo” attiva a Treviso dal 29 ottobre 2016 al 17 aprile 2016. La metodologia utilizzata prevede l’utilizzo di interviste narrative raccolte tra giovani di età compresa tra i 17 e i 23 anni, la scelta del campione è dovuta a fattori d’ordine sociale e psicologico.
L’obiettivo finale dell’elaborato è quello di comprendere l’efficacia della ricaduta culturale ed educativa della mostra ed allo stesso tempo valutare se le paure espresse dalla carta dell’ICOM per il patrimonio culturale conservato nelle istituzioni museali, siano realmente fondate e se tale patrimonio sia realmente messo in pericolo dalla sovrabbondanza di eventi espositivi di questo genere.