Abstract:
Dalla metà degli anni novanta in poi il Giappone è sempre stato all’avanguardia per quanto riguarda la produzione di nuove e avanzate tecnologie nel campo delle telecomunicazioni. Tuttavia, molte di queste si sono rivelate con il tempo rivoluzionarie e durature solamente per il mercato autoctono, troppo complesse o poco appetibili per la controparte occidentale. Nello specifico si vogliono indagare le cause che hanno portato il Giappone a diventare un paese tecnologicamente “isolato” analizzando le peculiarità di prodotti che, seppur avanzati, non hanno fatto presa nel mercato internazionale, focalizzando la ricerca principalmente sulle nuove tecnologie di comunicazione di massa come internet, social network e applicazioni di messaggistica istantanea. Si proverà a comprendere, inoltre, come gli effetti della cosiddetta sindrome di Galapagos continuino ad avere non solo ripercussioni negative sull’economia ma si stiano anche rivelando un’opportunità per un nuovo impulso alla creatività, definendo anche un nuovo sviluppo nelle politiche di globalizzazione adottate dal Giappone. A tutt’oggi la sindrome di Galapagos è stata analizzata soprattutto dal punto di vista economico, studiando quali effetti l’isolamento del Giappone abbia avuto sulla recessione dopo lo “scoppio della bolla”; in questa ricerca, tuttavia, si intende comprendere attraverso interviste e ricerche sul campo come il Giappone stia reagendo alla suddetta sindrome e come l’isolamento abbia creato una sorta di forza creativa che mira a congiungere necessità localizzanti e globalizzanti. Questo verrà spiegato attraverso l'analisi del caso Farfetch/LASO: entrambi siti di e-commerce che però possiedono caratteristiche radicalmente differenti.