Nonviolent Grassroots Activism in the Global Era: challenging environmental degradation and socio-economic inequality

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dc.contributor.advisor Bianchi, Bruna it_IT
dc.contributor.author Zecchinato, Giulia <1992> it_IT
dc.date.accessioned 2017-02-23 it_IT
dc.date.accessioned 2017-05-08T03:49:25Z
dc.date.available 2017-05-08T03:49:25Z
dc.date.issued 2017-03-20 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/9870
dc.description.abstract L’azione diretta non violenta è stata nel secolo scorso il mezzo prediletto dagli attori sociali per reclamare i loro diritti. Dalle campagne di disobbedienza civile in India al movimento per i diritti civili, il metodo di lotta non violenta si è dimostrato efficace per affrontare problematiche concrete. L’obiettivo di questo elaborato è indagare il ruolo e le potenzialità di tale strumento alla luce delle criticità sociali, economiche ed ambientali sorte dalle dinamiche della globalizzazione. In particolar modo si prenderanno in considerazione la crescente disuguaglianza socio-economica e l’impatto ambientale del persistente modello di sviluppo, che ancora non si è permeato degli insegnamenti delle teorie dello sviluppo sostenibile. A tale fine si indagheranno due casi recenti di azione diretta non violenta: il fenomeno di Occupy Wall Street, che si è proposto come insurrezione collettiva “antisistemica” contro l’ingiustizia economica, e la decisa opposizione guidata delle tribù indigene del bacino del fiume Xingu contro la costruzione del complesso idroelettrico di Belo Monte, in Brasile, destinato a provocare uno dei più gravi disastri ecologi e sociali che l’Amazzonia abbia mai visto. Con la consapevolezza che tali movimenti sociali di protesta sono iscritti in dinamiche più ampie e che nel mondo globalizzato un’azione locale può avere ripercussioni a livello planetario, soprattutto grazie all’utilizzo dei social media, sarà infine proposta una riflessione sulle similitudini presenti tra i due casi per proporre una lettura positiva delle dinamiche di cui si sta facendo protagonista la società civile globale, che sembra sempre di più essere l’ultima depositaria di un senso etico e democratico che lo Stato e l’oligopolio globale hanno barattato con la sottomissione alle leggi e ai valori del mercato. it_IT
dc.language.iso it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Giulia Zecchinato, 2017 it_IT
dc.title Nonviolent Grassroots Activism in the Global Era: challenging environmental degradation and socio-economic inequality it_IT
dc.title.alternative it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Relazioni internazionali comparate - international relations it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Scuola in Relazioni Internazionali it_IT
dc.description.academicyear 2015/2016, sessione straordinaria it_IT
dc.rights.accessrights openAccess it_IT
dc.thesis.matricno 836582 it_IT
dc.subject.miur it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.subject.language SPAGNOLO it_IT
dc.date.embargoend it_IT
dc.provenance.upload Giulia Zecchinato (836582@stud.unive.it), 2017-02-23 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Bruna Bianchi (bbianchi@unive.it), 2017-03-06 it_IT


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