Concezioni e usi della camera a spalla nel cinema dagli anni Novanta a oggi

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dc.contributor.advisor Re, Valentina Carla it_IT
dc.contributor.author Berselli, Pietro <1990> it_IT
dc.date.accessioned 2017-02-14 it_IT
dc.date.accessioned 2017-05-08T03:46:55Z
dc.date.available 2017-05-08T03:46:55Z
dc.date.issued 2017-03-08 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/9645
dc.description.abstract In questo elaborato si segue l’ipotesi che da metà degli anni Novanta nascano nuovi usi e concezioni della camera a spalla, o a mano, anche grazie alla nascita e alla diffusione di mockumentary mascherati da found footage e dal movimento del Dogma 95. Ci siamo soffermati per ragioni logistiche sui maggiori esponenti del genere: Lars von Trier per il Dogma 95 e il filone mocku-horror per il mockumentary. La tecnica della camera a spalla in questi film assume il compito teorico di creare un senso di realtà/verità nello spettatore che accresca la sua esperienza visiva ed emotiva durante la visione del film. Non andremo ad approfondire il fin troppo vasto tema della realtà nel cinema, ci soffermeremo sulle questioni tecniche legate a questo tipo di produzione cinematografica. La tecnica in questione assume l’estetica del documentario imitandone i movimenti di macchina, la fotografia, il sonoro, l’improvvisazione (falsa nel nostro caso). La scelta di avvicinarsi esteticamente al documentario è guidata dal fatto che esso è il simbolo di veridicità nel cinema per eccellenza. Nell’immaginario comune dello spettatore, un’opera esteticamente simile a un documentario guadagna un carattere di realtà/verità aggiunto. Si analizzano i vari utilizzi della tecnica della camera a spalla, o a mano, per tentare di capire quanto questi abbiamo influito sulla produzione cinematografica degli ultimi anni e sulla percezione del film che abbiamo oggi. it_IT
dc.language.iso it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Pietro Berselli, 2017 it_IT
dc.title Concezioni e usi della camera a spalla nel cinema dagli anni Novanta a oggi it_IT
dc.title.alternative it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Storia delle arti e conservazione dei beni artistici it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Scuola in Conservazione e Produzione dei Beni Culturali it_IT
dc.description.academicyear 2015/2016, sessione straordinaria it_IT
dc.rights.accessrights openAccess it_IT
dc.thesis.matricno 851383 it_IT
dc.subject.miur it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.date.embargoend it_IT
dc.provenance.upload Pietro Berselli (851383@stud.unive.it), 2017-02-14 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Valentina Carla Re (valentina.re@unive.it), 2017-03-06 it_IT


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