Dei doveri che il pubblico ufficio mi impone: burocrazie statali e ceti di governo nel Veneto dal fascismo al dopoguerra

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dc.contributor.advisor Povolo, Claudio it_IT
dc.contributor.advisor Camurri, Renato it_IT
dc.contributor.author Monaco, Carlo <1965> it_IT
dc.date.accessioned 2010-04-24T07:16:36Z it_IT
dc.date.accessioned 2012-07-30T15:51:02Z
dc.date.available 2010-04-24T07:16:36Z it_IT
dc.date.available 2012-07-30T15:51:02Z
dc.date.issued 2010-03-05 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/961 it_IT
dc.description.abstract A partire da una considerevole documentazione archivistica inedita – basata principalmente sulle carte dell'amministrazione dell'Interno – l'autore ricostruisce la vita e il funzionamento dell'apparato burocratico statale periferico in una provincia italiana, quella di Padova, indagando le reti di rapporti che legano i funzionari e gli uffici alla società locale ed ai poteri centrali. Per la seconda metà degli anni Trenta e fino alla caduta del fascismo, attraverso le carte di prefettura si sono seguite (per quanto possibile) tutte le “situazioni politiche locali”: tramite le segnalazioni a carico (o a discarico) di funzionari di governo o di partito, segretari comunali e podestà, membri del direttorio e segretari del fascio, carabinieri e uomini della milizia, medici, avvocati e preti in tutti i 105 comuni della provincia, registrando ogni dissidio (ma anche ogni convergenza) fra le autorità coinvolte ed evidenziando in definitiva le trame pulviscolari di potere e le tecniche multipolari di controllo. L'ordito che se ne rileva – rifacendosi sempre ad una più vasta campionatura, cui corrisponde una recente e crediamo attenta bibliografia – è quello di una società burocratica interamente votata al controllo ma, al contempo, alla continua ricerca di forme di adattamento e di compatibilità: i controllori, alla fine degli anni Trenta, sono i primi controllati, ingranaggi essi stessi del meccanismo al quale sovrintendono. La ricerca, quindi, si avvale di un continuo confronto con una più ampia realtà regionale e nazionale, che si rivela utile in particolare per comprendere lo snodo dei quarantacinque giorni del governo Badoglio e dei primi mesi della repubblica sociale italiana, qui analizzati attraverso le biografie e le memorie dei funzionari e proiettando il reticolo dei movimenti prefettizi in una cartografia georeferenziata. Si tratta di nodi che verranno al pettine nei mesi del dopoguerra, studiati attraverso un massiccio ricorso alle carte dell'epurazione (qui analizzata sul piano amministrativo e disciplinare più che su quello penale) e che proietteranno la loro ombra in un modo di intendere l'amministrazione e di gestire le sue cose che si rivelerà appieno con la crociata del 18 aprile e, di lì a poco, nei giorni dell'attentato a Togliatti. Il lavoro, nel suo complesso, non è quindi inteso soltanto a evidenziare la continuità dello Stato – una categoria storiografica che anzi, per certi versi, viene qui sottoposta a vaglio critico, proponendo una diversa periodizzazione – ma a valutare che cosa sopravviva di una amministrazione e come si rinnovino le sue reti burocratiche nell'attraversamento dei periodi di crisi. it_IT
dc.description.abstract Starting from a considerable bulk of unpublished archive material – first of all, documents from the Ministry of Internal Affairs – the author reconstructs the bureaucratic machinery in an Italian province, that of Padua, through the investigation in the network of relations which connected the local government officials and offices to the local society and the central power from the second half of the 1930s up to the fall of Fascism. The author has followed all the “local political situations” (as far as this has been possible) through the examination of prefecture documents, in particular notifications against – or in favour of – government or party officials, town clerks and podestà, members of the directorate and secretaries of the Fascist Party, carabinieri and men of the militia, medical doctors, advocates and priests in all the 105 municipal districts of the Padua province. Such documents keep recorded every conflict – but also every common interest – among the authorities involved and they underline the subtle power plots and the different control techniques. Thanks to a wider and wider collection of documented cases – corresponding to a recent and, we believe, scrupulous bibliography – the research brings out the tissue of an entirely controlled bureaucratic society, which was at the same time continually looking for adjustment and compatibility; at the end of the 1930s, the controllers were the first to be controlled, as if they had been the gears of the same system that they were called to superintend. The research on a local level has proceeded thanks to an uninterrupted comparison with a wider regional and national reality; such a comparison has been helpful to understand the articulation of the Badoglio government – which lasted 45 days – and of the first months of the social, Italian republic. Both these forms of government have been examined through the biographies and the memoirs of the officials and the geographic movements of the prefects. They gave their results in the first post-war months and now they can also be studied thanks to the existing documents about the purge - which has been here analysed more on an executive and disciplinary level than on a penal one. Such political choices influenced the way of running the government, as the crusade of the 18th of April and the assassination of Togliatti later revealed. On the whole, this work aims not only at pointing out the State continuity – in a sense, this kind of historiography is here submitted to critical scrutiny and therefore a different fragmentation in periods is proposed - but also at estimating how a form of government can survive and how its bureaucratic network can be renewed in periods of crisis. it_IT
dc.format.medium Tesi cartacea it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Carlo Monaco, 2010 it_IT
dc.subject Pubblica amministrazione it_IT
dc.subject Partito fascista it_IT
dc.subject Prefetto it_IT
dc.subject Federale it_IT
dc.subject Questore it_IT
dc.subject Burocrazia it_IT
dc.subject Veneto it_IT
dc.title Dei doveri che il pubblico ufficio mi impone: burocrazie statali e ceti di governo nel Veneto dal fascismo al dopoguerra it_IT
dc.type Doctoral Thesis it_IT
dc.degree.name Storia sociale europea dal Medioevo all'età contemporanea it_IT
dc.degree.level Dottorato di ricerca it_IT
dc.degree.grantor Facoltà di Lettere e filosofia it_IT
dc.description.academicyear 2007/2008 it_IT
dc.description.cycle 21 it_IT
dc.degree.coordinator Infelise, Mario it_IT
dc.location.shelfmark D000893 it_IT
dc.location Venezia, Archivio Università Ca' Foscari, Tesi Dottorato it_IT
dc.rights.accessrights openAccess it_IT
dc.thesis.matricno 955174 it_IT
dc.format.pagenumber 472 p. it_IT
dc.subject.miur M-STO/04 STORIA CONTEMPORANEA it_IT
dc.description.tableofcontent Introduzione 1.1 Storiografia 7 1.2 Obiettivi della ricerca 12 1.3 Fonti e metodi 15 1.4 La relazione mensile: una sintesi del tutto insufficiente 21 Il cambio della guardia come strumento di governo 2.1 Dieci anni, dieci prefetti 28 2.2 L’obbedienza più assoluta agli ordini del Duce 42 2.3 1934, l'annus horribilis del fascismo padovano 51 Gli anni del fascismo in camicia bianca (1934-1939) 3.1 «Ha prestato sempre servizio in Provincia». Profilo di Giuseppe Celi 63 3.2 L'organico dei funzionari: compiti e attribuzioni 76 3.3 Le tecniche del controllo: la federazione del partito 88 3.4 Le tecniche del controllo: la questura (prima parte) 102 3.5 Intermezzo 1929: «Cose della questura di Padova» 105 3.6 Le tecniche del controllo: la questura (seconda parte) 123 3.7 Sinfonia per sole voci 139 3.8 Promoveatur ut amoveatur. Considerazioni sulla svolta del 1939. 149 3.9 Itinerari (quasi un’appendice) 155 La sagra guerriera (1939-1941) 4.1Padova 1939: fra discriminazione e corruzione. 161 4.2 Vanità letterarie e fegatismo: profilo di Oreste Cimoroni. 166 4.3 Il prefetto alla sagra guerriera. 173 4.4 La penna e il corpo. Frammenti di un discorso sull'immaginario. 179 Un precario equilibrio tra amministrazione e politica (1934-1943) 5.1 Situazioni politiche locali: le ragioni di una schedatura 191 5.2 Il podestà, il segretario del fascio, il maresciallo 196 5.2.1 Segretario politico versus podestà 197 5.2.2 Podestà versus segretario politico 197 5.2.3 Il maresciallo 199 5.3 Microconflittualità locale ed interessi in gioco 203 5.3.1 Uno sguardo d'insieme 203 5.3.2 Ragioni amministrative 204 5.3.3 Incompatibilità generiche 211 5.3.4 Incompatibilità specifiche (o di ruolo) 213 5.3.5 Ragioni politiche 214 5.3.6 Ragioni morali 216 5.4 Prefetto versus federale: la conflittualità locale nello scontro tra Stato e partito 218 Il raggio grigio 6.1 Prefetti a stelle e strisce. 241 6.2 Quelli dell’otto settembre. 250 6.3 Tengo Re, Patria e Famiglia. 269 Vento del nord? 7.1 Via il prefetto? 321 7.2 Post res perditas. 327 7.3 Governare l’emergenza: ostruzionismi, debolezze, incapacità. 333 7.4 La stagione dei veti incrociati. 355 7.5 Si dice epurare, si scrive trasferire 359 7.5.1 La necessaria continuità dei servizi essenziali (1943-45) 359 7.5.2 La necessaria discontinuità dei servizi essenziali (1945-1946) 364 7.5.3 E gli eroi della sesta giornata 366 7.6 La volontà politica, la finzione amministrativa: i decreti congiunti prefetto-Amg 370 7.7 La continuità dello Stato: il vice prefetto vicario Luigi Attardi 381 Dalla desistenza al 18 aprile 8.1 Prologo. I soliti rifiuti invertebrati. 385 8.2 Movimenti veri, movimenti falsi. 389 8.3 Visti da Nord, visti da Sud. Appunti per una biografia collettiva. 398 8.4 Relazioni ufficiali, relazioni ufficiose. Appunti per una esegesi delle fonti. 419 8.5 Quei funzionari col sole negli occhi. 424 Riferimenti archivistici e bibliografici 9.1 Riferimenti archivistici 437 9.1.1 Presso l’Archivio centrale dello Stato (Acs): 437 9.1.2 Presso l’Archivio di Stato di Padova (ASPd): 439 9.2 Riferimenti bibliografici 440 it_IT


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