Abstract:
La tesi esamina la teoria della generatività e analizza il caso di un comune calabrese per capire se può essere considerato un modello concreto di welfare generativo.
Si analizzano il concetto di generatività e i suoi precursori teorici: teoria del dono (Mauss); capabilities e human agency (Nussbaum); empowerment. Si approfondisce la proposta del welfare generativo che, attraverso le azioni di raccogliere, ridistribuire, rigenerare, rendere e responsabilizzare, mira a creare un nuovo modo di intendere lo Stato Sociale.
Si analizzano quindi i concetti di risorsa umana, di bene comune (Ostrom) e di non luogo (Augè), con un approfondimento sull’importanza delle politiche urbane per il sociale e la loro complessità.
Si prenderà in esame il caso del Comune di Riace (Reggio Calabria) e il suo approccio pluralistico ai problemi ordinari, con speciale riferimento all’accoglienza dei richiedenti asilo. Il modus operandi dell’amministrazione comunale coniuga il problema spinoso dell’accoglienza di richiedenti asilo a quello dello sviluppo locale, in un approccio che vede l’accoglienza come un’opportunità di crescita (non solo economica, ma anche sociale, umana) e di investimento per l’intera comunità.
Si analizzeranno le scelte gestionali e le innovazioni del comune rispetto agli indicatori del welfare generativo, scomponendo le soluzioni che si basano sulla solidarietà e sull’incontro tra diritti e doveri sociali e che generano valore per la persona e per la comunità.
La ricerca si conclude con considerazioni personali sul modello calabrese e auspica una possibile diffusione di quella che potrebbe diventare l’utopia della normalità, in Italia e nel mondo.