Abstract:
L'elaborato si focalizza sul concetto di identità all'interno dell’area dei Balcani Occidentali (ex Jugoslavia) e come questi si sia riflesso su molteplici questioni che hanno riguardato la regione, partendo dell'analisi della questione interetnica.
Mantenendo quindi “l’identità” come filo conduttore l'elaborato si suddivide in due capitoli principali, prettamente compilativi, e un terzo, conclusivo, dove si propone una visione prospettica dell'area partendo da una teoria non ancora molto discussa.
Nella fattispecie il primo capitolo, prettamente storico, presenta una rapida ricostruzione storica dello sviluppo delle diverse realtà etniche nei Balcani occidentali, della nascita e crescita della Jugoslava (principalmente dello sviluppo della Repubblica Socialista, introducendo la figura di Josip Tito) dove si inserisce un paragrafo che analizzi i momenti istituzionali più importanti, in particolare cercando di capire la natura dei rapporti tra le differenti Repubbliche e province autonome inglobate dalla Jugoslavia, con un focus sulla costituzione del 1974, intesa anche come punto di svolta della storia del paese; a questo si ricollega l’idea dell’opportunità perduta di un’identità Jugoslava - persa con la morte di Tito -.
Il secondo capitolo verte principalmente sui conflitti degli anni novanta, cercando di dare una panoramica sull'importanza geopolitica dell’area e spiegando così le ragioni degli interventi esterni.
A tal proposito il lavoro si sofferma con un paio di paragrafi sugli interventi NATO, sia nei primi conflitti (1991 - 1995) che sull’intervento in Kosovo nel 1999, sempre al fine di spiegare l’importanza della questione identitaria, per capire come il conflitto abbia preso una svolta genocidaria; si riprende proprio il concetto e la definizione di genocidio.
Il capitolo è concluso esplicando come i conflitti si sono risolti e quali misure sono state prese sia all’interno che all’esterno della regione (dissoluzione della Jugoslavia, nascita degli Stati sovrani, istituzione del Tribunale Speciale, collaborazione degli Stati) e relative critiche.