Nell’ambito della storia dell’architettura islamica, il periodo tra l’XI e il XII sec., cioè l’epoca selgiuchide, è considerato un momento di svolta nell’evoluzione della tipologia architettonica della moschea. Si assiste infatti alla ripresa di alcuni caratteri costruttivi di tradizione pre-islamica, riadattati e inseriti in un contesto architettonico atipico, la sala a pianta quadrata coperta da cupola (gonbadkhāne) e gli eyvān, e alla nascita della moschea a corte centrale e quattro eyvān. L’obiettivo della ricerca presentata in questo lavoro è di esaminare, attraverso la verifica basata su un approccio metodologico archeologico di un campione di nove moschee, le modalità e le caratteristiche di questa trasformazione nella città di Esfahan e nella sua provincia. L’analisi degli edifici ha permesso di elaborare nuove interpretazioni e di appurare che il periodo selgiuchide rappresenta sì un momento di graduali trasformazioni e di formazione della moschea a pianta persiana ma non il momento di affermazione definitiva poiché non vi sono evidenze di una rottura decisiva con la tradizione precedente.
Within the history of the Islamic architecture, the period between the XIth and the XIIth c., that is the saljuqid epoch, is considered as a turning point for the evolution of the mosque architectural typology. It’s evident that you assist to the resumption of some constructive characters of pre-Islamic tradition, readapted and inserted in an atypical architectural context, as the square domed chamber (gonbadkhāne) and the eyvāns, and to the birth of the four eyvāns mosque. The aim of this research is to examine the characteristics of this transformation in the city of Esfahan and in its province through the verification of a sample of nine mosques based on an archaeological methodological approach. The analysis of the buildings has allowed to elaborate new interpretations and to ascertain that the saljuqid period represents a moment of gradual transformations and formation of the four eyvāns mosque but not the moment of definitive affirmation since there are no evidences of a decisive breakup with the previous tradition.
