Abstract:
Il presente scritto lavora sull’identità del corpo umano straziato, torturato e violato durante e dopo l’esperienza del Lager. Il primo capitolo affronta la problematica nella produzione di Primo Levi, con particolare riferimento a quella memoriale (da “Se questo è un uomo” a “I sommersi e i salvati”) e ai versi di “Ad ora incerta”, mettendola anche in rapporto con altri autori e con gli esiti grafici lasciati dagli internati e raccolti in volume da Arturo Benvenuti. Il secondo capitolo inquadra in un excursus la funzione del corpo come testimone vivente dopo Auschwitz, e come oggetto di ricerca delle nuove arti performative; sono scelti come esemplari i casi di Abramovič nelle arti visive, Kane nel teatro, Covacich nella narrativa. Tutta questa serie di stimoli visti in breve è riscontrata nel dettaglio nel terzo capitolo: ne è fulcro il romanzo contemporaneo “Conforme alla gloria” di Demetrio Paolin, analizzato nei molteplici aspetti leviani che ne stanno all’origine, messi proprio in rapporto alla scarnificazione dell’identità del corpo nel contesto odierno, e al progressivo assottigliarsi del sottile confine tra umano e disumano.