Oggetto della ricerca è l’edizione, la traduzione, il commento dei frammenti di un poema perduto, i Cypria (collocato all’inizio del ciclo epico troiano e databile al VII-VI sec. a.C.). Il lavoro prende come punto di riferimento l’edizione di Bernabé; tuttavia si discosta in parte da essa sia per quanto concerne alcune scelte editoriali, sia per l’inclusione di alcuni frammenti di contenuto.
Grazie all’analisi formulare e linguistica condotta sui frammenti testuali è possibile trarre delle considerazioni sia sul repertorio di formule usato dal poeta (in parte tradizionale, in parte innovativo) sia sulla datazione del poema, anche se la veste linguistica in cui è pervenuto potrebbe non essere quella originaria (ipotesi di successiva redazione attica).
L’analisi dei frammenti di contenuto ha permesso di ricostruire più in dettaglio episodi la cui presenza è attestata anche nella trama del poema esemplata da Proclo. Per altri frammenti invece, nonostante l’assenza nelle fonti del titolo o dell’autore, si può ipotizzare una loro assegnazione al poema per l’attribuzione delle vicende narrate ai poeti Neoteroi o ciclici, da identificarsi con i poeti del ciclo, in particolare con l’autore dei Cypria. È emersa inoltre la dubbia attribuzione dei frr. 6-7 B. (da attribuire a Nevio, un oscuro poeta latino); 12 B. sui figli di Elena (forse di uno storico locale cipriota); 16. L’analisi ha evidenziato la caratteristica peculiare del poema, il cui ethos si distingue nettamente da quello dell’Iliade (per la presenza di episodi di carattere romanzesco, connessi con il magico e il favoloso; per la costante presenza dell’elemento divino, di episodi poco rispondenti alle virtù eroiche o di aspetti quali la commensalità). Pertanto i Cypria, che dimostrano un’aderenza minore ai valori eroici espressi nell’Iliade, evidenziano la possibilità, all’interno di un medesima tradizione, di trattare in modo differente la materia epica, enfatizzandone alcuni miti e/o aspetti e marginalizzandone altri. È inoltre rilevabile in quattro frammenti una componente locale o epicorica nella trattazione di alcuni miti.
My research has as its goal the critical edition, translation into Italian, and commentary of the fragments of a lost poem, entitled Cypria, (the first one of the Troy cycle, dated around VII-VI century B.C.). My work is based on the Bernabé edition, but differs from this one both for editorial choices and for the exclusion of some fragments from the text.
Through the formulaic and linguistic analysis of the textual fragments it is possible to assess what formulaic repertory was used by the poet (at the same time traditional and innovative) and to date the poem, even if the version we possess could not be the original one but a later Attic copy.
For other fragments that lack attribution to an author or a title, it is possible to hypothesize their inclusion in the poem thanks to the indication included in the sources of the “Neoteroi” (cyclic poets), to be identified specifically with the author of Cypria. The attribution of frr. 6-7 (rather, their author is Nevius, a minor Latin poet), 12 and 16 B. to this poem is dubious. The same goes for 12 B., concerning Helen’s children, perhaps authored by a local Cypriot historian, and for 16. My analysis has underscored the characteristic nature of this poem, i.e., its “ethos,” quite different from the one of the Iliad because of the proliferation of fantastic, miraculous, and romantic scenes; the constant presence of the divine, of non-heroic episodes, and of various aspects of conviviality. Therefore the Cypria, are less linked to the heroic values expressed in the Iliad and offer the possibility of exploring and analyzing the epic in a different way and yet within the same tradition, by emphasizing some myths and/or some aspects and marginalizing others. In fact, in four fragments we may also find a local or epichoric aspect in the way they treat some myths.