Abstract:
Il jihadismo globale rappresenta l’evoluzione del pensiero jihadista, le cui azioni attuali influenzano profondamente la politica mediorientale ed internazionale. Gruppi terroristici come il sedicente Stato Islamico (Isis) o al-Qaida sono espressione di un fenomeno estremamente complesso che trova le sue radici nel pensiero jihadista. In questa tesi saranno analizzate teorie e pratiche del jihadismo contemporaneo globalizzato. In particolare sarà analizzato un testo chiamato “La gestione della barbarie”, considerato uno dei testi ispiratori del neo-califfato che sta seminando terrore in Medio Oriente e non solo.
Prima di poter analizzare il testo saranno studiate le principali dottrine del pensiero politico islamico che hanno utilizzato o promosso l’uso del jihad.
Dopo l’analisi del significato di jihad nelle sue varie accezioni verrà studiata l’evoluzione di questo concetto nel corso dei secoli, secondo le teorie di alcuni dei più importanti riferimenti teorici per i jihadisti oggi: Ibn Taymiyya, Abd al-Wahab, Hassan al-Banna, Sayyd Qutb, Mawdudi.
Il jihadismo non ha solo una componente teorica ma si origina in un particolare momento storico, identificabile con la guerra in Afghanistan, dove si gettarono le basi per la creazione di al-Qaida e dell’internazionalizzazione del jihadismo. Sarà analizzato dunque il pensiero dei più importanti esponenti del jihadismo globalizzato come Bin Laden, Azzam, al-Zawahiri.
Infine sarà necessario analizzare il contesto in cui l’Isis ha potuto originarsi, cioè l’Iraq nel 2003 in seguito all’invasione americana. Saranno presentate le strategie e gli ideali che persegue questa organizzazione terroristica, per estrapolare gli strumenti necessari all’analisi del testo “La gestione della barbarie”. Saranno analizzati contenuti e obiettivi del testo, cercando di interpretare e comprendere in che misura questo testo sia stato fonte di ispirazione per il neo-califfato nonché averne predetto l’avvento in Medio Oriente.