Abstract:
Nell’ambito della letteratura novecentesca l’opera di Paul Celan (1920-1970) occupa un posto prestigioso sulla scena mondiale. Non solo viene annoverato tra i più importanti poeti del dopoguerra, bensì già a partire dagli anni ‘50 l’opera celaniana, oltre ad essere stata tradotta in più di una ventina di lingue, è stata oggetto di numerosi studi, ricerche, innumerevoli contributi, saggi critici, analisi approfondite, dissertazioni e monografie. Nonostante la quantità di materiale la figura di Celan presenta ancora numerosi spunti di riflessione, poiché la complessità della sua opera la rende ancora enigmatica ed in parte impenetrata.
La presente tesi, invece, propone di affrontare l’evoluzione poetica, ovvero dagli anni della formazione fino ai tratti fondamentali del suo pensiero, attraverso l’analisi di due tra i principali carteggi dell’autore con due personalità eminenti, ovvero con l’emerito critico letterario, filologo e accademico ungherese, nonché amico Peter Szondi (1929-1971) e con il filosofo Theodor Wiesengrund Adorno (1903-1969). Lo scopo è quello di evidenziare come questi carteggi, differenti tra loro nello stile e nelle tematiche, contribuiscano a definire la linea poetologica fondamentale dell’autore, partendo dalle prime pubblicazioni fino alle opere postume. Il materiale che emerge dai carteggi offre un punto di vista prettamente personale e talvolta controverso, ed induce a riflettere su alcuni argomenti fondamentali e ricorrenti, con cui Celan si confronta costantemente. In particolare si affronta la ripercussione che ha esercitato la Shoah nella sua vita personale e nella sua composizione poetica, tendendo presente che biografia e opera poetica sono due discorsi che vanno trattati con cautela, perché la loro connessione non è sempre precisamente definibile.
Tuttavia questo lavoro prevede inizialmente un’introduzione biografica sul poeta in cui vengono descritte le fasi di vita più significative. Successivamente viene messo in luce il rapporto epistolare con lo studioso P. Szondi, il quale offre un ampio panorama che include spunti alle possibili interpretazioni di poesie e discussioni più concrete riguardanti la poetica celaniana. Nei capitoli seguenti si analizza il confronto con il filosofo T.W. Adorno, in cui si dedica una riflessione sull’influenza che la sentenza adorniana sull’impossibilità di produrre poesia dopo la Shoah ha esercitato su Celan. A tal proposito vengono presi in considerazione anche alcuni documenti, articoli giornalistici, recensioni e lettere indirizzate a terzi, altrettanto utili e ricchi di informazioni riguardanti le intenzioni, le motivazioni e le audacie lessicali dell’autore.