Abstract:
Il presente studio analizza la delicata e complessa situazione dei genitori udenti cui nasce un figlio sordo o lo diventa nei primi mesi di vita e vuole dimostrare la necessità di una scelta educativa non escludente da parte degli stessi genitori, che comprenda la lingua dei segni come L1 e la lingua orale e scritta come L2 nel contesto inclusivo bilingue bimodale. Tale approccio permette al bambino innanzitutto di acquisire concetti, conoscenze e la struttura di una lingua; subito dopo e in conseguenza di apprendere la lingua orale, ossia la lingua madre dei genitori e della maggioranza della popolazione; in ultimo ed eventualmente, di scegliere la modalità comunicativa che più gli si confà. Lo studio sottolinea l'importanza di un approccio inclusivo e l'assurdità di un approccio escludente, anche confrontando l'atteggiamento verso i bambini sordi, spesso esposti a una sola lingua che altrettanto spesso non è quella naturale, con l’approccio scelto nell’educazione dei bambini udenti, per i quali l’eventuale bilinguismo è considerato un arricchimento auspicabile.