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II mio lavoro consiste nell'edizione critica della traduzione catalana anonima del Decameron del
1429 (la seconda versione in ambito europeo del capolavoro boccacciano) e in uno studio introduttivo
dell'unico manoscritto che la conserva (manoscritto 1716 della Biblioteca de Catalunya di Barcellona).
Nella parte introduttiva, dopo un excursus sulla fortuna di Boccaccio in Catalogna, ho descritto il
manoscritto, ho messo in evidenza le caratteristiche grafiche dei due copisti e gli errori di copia.
Seguono alcune annotazioni sulla storia del codice, di particolare rilevanza dal momento che la
traduzione e anonima.
II confronto tra la traduzione e il testo originale e volto a mettere in evidenza i procedimenti
utilizzati dal traduttore per portare a compimento la propria opera.
Ho, inoltre, confrontato la traduzione con una serie di loci critici tratti dalle collazioni pubblicate negli ultimi anni da Branca, nel tentativo di stabilire se il manoscritto italiano utilizzato dall'anonimo traduttore conservasse la redazione giovanile (attesta dal cod. it. 482 della Bibliotheque Nationale de France e affini o quella degli anni 70 (conservata dall'autografo hamiltoniano e affini).
Sono state presentate le precedenti edizioni dell'opera e le norme editonali utilizzate per la presente edizione, che si conformano ai criteri conservativi della grafia del manoscritto applicati dagli editori di testi catalani medievali per la collana "Els nostres classics" deU'editrice Barcino.
L'apparato riporta la trascrizione diplomatica in tutti quei casi in cui ho ritenuto opportuno eliminare o modificare- la lezione originaria (le mie integrazioni sono invece a testo, tra parentesi quadre); sempre in apparato ho indicato le integrazioni e le espunzioni operate dai copisti e le annotazioni marginali (presenti solamente nella parte iniziale del codice).
Le note al testo sono volte soprattutto a mettere in rilievo particolari questioni linguistiche e i luoghi in cui la traduzione approda ad esiti diversi rispetto al testo italiano.
The purpose of this work is the critical edition of the 1429 Catalan anonymous translation of
the Decameron (the second European version of Boccaccio's masterpiece) accompanied by an
introductory study of the only manuscript that contains it (manuscript 1716 Biblioteca de Catalunya,
Barcelona).
The first part of my work presents an excursus on Boccaccio's critical fortune in Catalonia,
and a description of the manuscript, in which I emphasize the graphical traits of the two copyists
and copying errors. It also considers the history of the codex, which is particularly relevant since the translation is anonymous.
By comparing the translation and the original edition, I aim to reveal the processes adopted
by the translator to accomplish the project.
I also relate the translation to a series of critical loci expounded by Vittore Branca's recent
collations: my goal is to establish whether the anonymous translator employed the Italian manuscript
of the earliest edition of the Decameron (as presented in cod. it. 482 of Bibliotheque National de
France and alia) or the edition of 1370s (autograph manuscript Hamilton 90 and alia).
Preceding editions of the translation are offered, whereas the editorial norms for the present
edition conform to the conservative graphic criteria applied by the editors of Medieval Catalan texts
in the series Els nostres classics, Barcino Publisher.
The apparatus relates the diplomatic transcription in all passages where I consider proper to
eliminate or modify the original lectio (my integrations are in the text, in square brackets); the
apparatus also includes the additions and expunctions made by copyists, and marginal commentaries
(which are present exclusively in the initial part of the codex).
Finally, footnotes are intended to draw attention to particular linguistic problems, and to
emphasize passages where the translation differs from the Italian text. |
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