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Prodotto finale del triennio di studi dottorali, l'edizione critica e commentata della seconda
raccolta poetica di Giovanni Raboni, Cadenza d'inganno (Milano, Mondadori, 1975), consta per
ciascun testo di un 'cappello' che ospita la presentazione e l'interpretazione complessiva della lirica
(occasione, tema principale, strategia stilistica) e di un corredo di note dove si commentano singoli
passi di particolare rilievo (segnalando motivi ricorrenti, parole-chiave, raccordi intertestuali
riscontrabili fuori e dentro l'ambito della poesia raboniana). Una nota è costantemente dedicata alla
descrizione metrica della poesia, ovvero all'individuazione della norma (della «recinzione metrica»,
come la chiama Fortini) che viene di volta in volta definita dall'autore nel vasto campo del verso
libero, con peculiare attenzione ai sistemi di accenti ed alle scelte fonico-espressive.
Una "introduzione" generale presenta la raccolta; indagandone la specifica strategia
tematica, sintattico-lessicale, di articolazione complessiva (il libro) e particolare (la singola lirica),
si mira a coglierne la cifra stilistica e concettuale, modi e ideologia della sua lettura della realtà. A
tal fine si è ritenuto opportuno, per la poliedricità che contraddistingue nel panorama culturale
italiano l'ormai quarantennale attività di Raboni, affiancare all'indagine sulla sua produzione
artistica quella relativa all'impegno pubblicistico e critico: riflessione teorica che illumina non solo
la collocazione del Nostro sulla scena letteraria del secondo Novecento, ma (per le sue
dichiarazioni di poetica e per il confronto che, implicito o esplicito, instaura con i contemporanei) lo
stesso ruolo che consegna alla poesia.
Il reperimento della primaria apparizione e uscite successive (in rivista, in edizioni d'arte, in
plaquettes) di molte liriche - in una raccolta che copre un arco temporale di quasi vent'anni, dal
1957 al 1974 - ha reso necessaria l'organizzazione di un "apparato critico" che descriva la 'storia'
editoriale dei singoli testi e ne registri eventuali varianti di lezione; positive le ricadute di un lavoro
supportato inoltre dalla descrizione bibliografica delle edizioni e da tavole delle loro concordanze,
ai fini dell'interpretazione sia delle singole liriche (poiché consente il confronto con una versione
originaria più estesa ed esplicita, rispetto alla loro 'occasione', di quella definitiva), sia della
struttura del libro (che ne esce illuminata nei criteri di organizzazione dei testi e delle sezioni).
Corredano il lavoro la "bibliografia" (che ordina gli "strumenti" di generale utilità cui si è
fatto ricorso, le "opere" letterarie e critiche di Raboni, gli "studi" sulla sua produzione poetica), un
"indice" degli autori e delle opere citati nel commento (da cui emerge chiara la vastissima cultura,
non solo letteraria, della poesia raboniana), un'appendice che accoglie la lunga "intervista" nella
quale la disponibilità e la memoria dell'autore, con il quale si è instaurato un prezioso rapporto di
collaborazione, hanno non solo concesso di chiarire alcuni luoghi oscuri dei testi, ma più ancora di
avvicinarsi al suo metodo di lavoro e alla sua concezione poetica.
Final product of three years of doctorate studies in Italian Literature, this work intends to be
a comment to Giovanni Raboni's second collection of poems, Cadenza d'inganno (Milano,
Mondadori, 1975).
For every text, a presentation supplies the total interpretation of lyric (the occasion, main
topic, style) and a note equipment comments single passages of particular relief (recurrent motifs,
connections outside and within Raboni's poetic production). An annotation constantly is dedicated
to the metric description of the poem, that is to find the norm (the «recinzione metrica», like says
Franco Fortini) that is every time defined by the author in the immense area of the free verse, with
peculiar attention to the systems of accents and the phonic and expressive choices.
A general "introduction" presents the collection; inquiring of the specific thematic and
syntactic strategy, articulation total (the book) and particular (single the lyric one), it aims to
understand the conceptual figure code, ways and ideology of his reading of the truth. Therefore it
has been thought opportune, as Raboni's intense activity in the Italian cultural panorama, to place
side by side to the research on his artistic production that to the critical one: theoretical reflection
that illuminates not only the positioning of Raboni on '900 literary scene, but (for his declarations
of poetry and the relationship that, implicit or explicit, he establishes with the contemporaries) the
same role that he assigns to the poetry.
The finding of the primary apparition and successive publications (in review, artistic
editions, plaquettes) of many lyrics - in a collection that covers a temporal arc nearly twenty years,
from 1957 to 1974 - has rendered necessary a philological apparatus, to describe the publishing
history of the single editions and record some eventual varying of text; this work, supported
moreover by the bibliographical description of editions and by tables of their concordances, is a
good support to the interpretation both of the lyrics (since helps the comparison with a more
extensive and explicit original version, regarding their occasion, than the definitive one) and of the
structure of the book (for its the criteria of organization of the poems and the sections). Equips the
comment the "bibliography" (that orders the "instruments" of general usefullness which it has been
made resorted, the "literary and critical works" of Raboni, the "studies" on its poetic production), a
"index" of the authors and the works cited in the comment (from which emerges the deep culture,
not only clear literary, of the Raboni's poetry), an "interview" in which the courtesy and the
memory of the author, with which a precious relationship of collaboration has been established,
have not only granted to clear some obscure passages of the poems, but also to understand his
method of work and its poetic conception. |
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