Abstract:
L’interesse che rivestono i Testi delle Piramidi nell’attuale panorama egittologico non si limita esclusivamente al contenuto delle formule e al loro valore in qualità di supporto al sovrano per il suo ingresso nell’Aldilà; grande attenzione può, infatti, essere dedicata anche agli aspetti strettamente epigrafici relativi ai segni e, dunque, alla semiotica. Un dato degno di indagine è quello che coinvolge i processi di alterazione del grafema e, in modo particolare, del tassogramma umano che si verificano nella quasi totalità dei Testi delle Piramidi, dalla V all’ VIII dinastia.
La manipolazione dei segni sembra costituire una possibilità concreta di agire sul reale; in particolare nella scrittura egiziana i segni esulano dal ruolo prettamente funzionale di messaggeri della lingua parlata e assumono valore performativo, esistono e agiscono nel momento stesso in cui vengono tracciati. Le antiche origini dei Testi motivano il loro stesso valore performativo: i geroglifici sono investiti di “forza creativa” e, talvolta, di proprietà minacciose al punto che si rende necessario l’impiego di accorgimenti che ne scongiurino l’efficacia.
Obiettivo del presente lavoro è fornire un’interpretazione delle particolari soluzioni grafiche inerenti la figura umana che si verificano nei Testi delle Piramidi; si potrà in tal modo valutare se e quanto queste peculiari grafie possano trovare dei confronti in casi specifici di trattamento dell’immagine adottati in contesti differenti nel panorama iconografico coevo.