Abstract:
Il boom italiano in Giappone ha radici profonde e si può notare un sempre maggiore interesse da parte dei giapponesi verso la cultura italiana, la lingua e la sua Cultura. Tra tutti gli ambiti forse quello dell’amore per il “buon cibo italiano” è quello che più anima intensi rapporti commerciali non solo italiani verso il Giappone. Soprattutto in tempi recenti, l’attenzione di questo paese verso il cibo italiano sta subendo un cambiamento: è sempre più apprezzato il prodotto tipico e di qualità, ricercato nonostante il prezzo, simbolo di un’Italia che ha imparato a distinguersi dagli altri paesi per prodotti Dop e per il Made in Italy. In questo scenario molte aziende italiane della Food Industry si approcciano al mercato nipponico trasmettendo questi valori e cercando di attirare da una parte una fascia di consumatori sempre più attenta alla qualità, al vino pregiato piuttosto che al salume stagionato, mantenendo però l’immagine del cibo italiano come alla portata di tutti. La mia analisi si propone di individuare i gruppi sociali che più consumano questi tre prodotti cercando di strutturare questa propensione al consumo in un modello. Nello specifico, individua tre prodotti campione (caffè, vino, gelato) interessanti perché sono caratterizzate da diverse fasce di consumatori in Italia, con l’obbiettivo di verificare quanto queste tendenze si mantengano in Giappone. Attraverso una prima analisi dello schema di Pierre Bourdieu sulle classi sociali legate ai consumi e su come queste siano applicabili o meno al Giappone di oggi, l’intento è quello di associare ai tre prodotti italiani una o più gruppi di consumatori. La metodologia di analisi si divide in due parti. In una fase iniziale si cercherà di prevedere le tendenze al consumo per i tre prodotti basandosi su articoli di giornale e letteratura di settore, mentre in una seconda parte andremo a vedere se queste previsioni vengano o meno confermate dalla raccolta di dati sul campo sotto forma di questionario. Il problema della metodologia da applicare nella stesura del questionario non è da poco: come applicare le distinzioni in classi di Bourdieu a una cultura come quella giapponese? Come muoversi per valutare l’immagine del cibo italiano senza ricadere negli stereotipi classici? Questa indagine cerca di far luce sull’immagine del cibo italiano percepita dai giapponesi per capire meglio quanto questa sia legata all’azione delle aziende di settore e della ristorazione di oggi. Allo stesso tempo ci si chiede come si muovano le aziende per trasmettere l’italianità, soprattutto vista la concorrenza delle grandi catene giapponesi e americane, attraverso alcuni esempi di posizionamento nel mercato di aziende di origine italiana legate a caffè, vino e gelato, e come il loro approccio sia vincente o meno in un mercato in continuo mutamento come quello Giapponese.