Abstract:
La Biennale di Venezia, istituzione esistente dal 1895, non è soltanto uno spazio espositivo ma anche un terreno di dialoghi e scontri internazionali, politici ed ideologici.
Il lavoro comprende un’analisi del quadro artistico polacco nel ventennio 1948-1968, la storia delle partecipazioni polacche alla Biennale di Venezia assieme ad approfondimenti biografici degli artisti partecipanti e una storia della ricezione dell’arte polacca.
Il 1948 è l’anno da cui prende avvio la mia analisi: anno della prima edizione del dopoguerra, durante la quale si verrà a delineare il conflitto tra l’arte astratta e l’arte figurativa, parallelamente alla guerra fredda che opponeva il blocco orientale a quello occidentale.
Nella seconda metà degli anni Cinquanta il clima di rigore si allentò, sia in ambito politico come artistico, per poi entrare in una fase di stagnazione e crisi negli anni Sessanta, le cui conseguenze toccarono anche l’istituzione veneziana.
Il 1968 è l’anno conclusivo della mia ricerca: è l’anno delle rivolte studentesche, che coinvolsero anche la Biennale, portandola alla modifica dello statuto d’epoca fascista, che dava alla mostra un carattere venale e ben poco artistico.
Obiettivo della tesi è, assieme all’indagine sulle partecipazioni polacche alla mostra veneziana, la riflessione sui procedimenti che hanno dato luogo ad una certa immagine del paese, attraverso le scelte espositive e le reazioni della stampa e della critica.
La Biennale ad ogni edizione vede incontri e scontri di differenti percezioni culturali ed è anche tramite gli sguardi della critica che si forma l’immagine di un paese.