Abstract:
La tesi esamina il fenomeno dell’e-commerce, ed in particolare la fornitura di contenuti digitali, nella prospettiva del diritto europeo dei contratti. Dopo aver dato atto dell’indisponibilità di una nozione normativa di (contratto di) fornitura di contenuto digitale nel diritto europeo, nonostante esso si occupi di regolamentare gli strumenti di circolazione della ricchezza on-line da tre lustri, la tesi si propone di analizzare alcuni prodotti normativi europei dai quali riuscire a trarre indicazioni utili all’elaborazione di una nozione e di uno “statuto scientifico” del contratto di fornitura di contenuti digitali. Gli orditi normativi analizzati sono due: la Direttiva sui diritti dei consumatori n. 2011/83 UE (CRD) , della quale si analizzano anche le ricadute nei sistemi normativi italiano e austriaco, e la Proposta di Regolamento relativo ad un diritto comune europeo della vendita (CESL). L’obiettivo dichiarato è di evidenziare i meccanismi normativi contenuti nelle predette fonti che possano tornare utili per costruire la cornice normativa entro la quale ricondurre la regolazione dei contratti di fornitura di contenuti digitali. Il lavoro prosegue con l’analisi specifica del contratto di fornitura di contenuti digitali, la cui regolazione viene attinta dalle disposizioni contenute nella Direttiva CRD e nella Proposta CESL, sebbene quest’ultima non ancora divenuta disciplina normativa in vigore. La tesi si conclude con l’analisi del profilo rimediale associato dal legislatore europeo ai tipici “default” nell’esecuzione di questo genere di operazioni on line, evidenziando i punti di criticità che emergono dall’esame della disciplina applicabile.