Abstract:
L’elaborato è incentrato sull’analisi delle azioni redimibili definite come azioni che incorporano un diritto al riscatto, variamente configurabile, esercitabile dai rispettivi titolari nei confronti della società, dei soci o, con specifiche limitazioni, di soggetti terzi. In particolare, lo studio chiarisce anzitutto la collocazione di questo strumento nel panorama del diritto societario che va consolidandosi all’esito della riforme dell’ultimo decennio. In seguito, l’analisi si concentra sulle caratteristiche delle azioni redimibili quale strumento “atipico” (in quanto sconosciuto al legislatore domestico) e “ibrido” (in quanto assimilabile in parte al capitale di rischio e, in misura minore, al capitale di debito): in questo contesto, vengono messi in risalto i tratti distintivi delle azioni redimibili in rapporto ad altre figure tipiche del nostro ordinamento che, sotto diversi profili, presentano con esse un diverso grado di familiarità quali le azioni riscattabili (art. 2437-sexies del codice civile); le diverse ipotesi di riscatto obbligatorio di azioni previste dal nostro ordinamento (artt. 2355-bis, 2505-bis e 2506-bis) e l’istituto del recesso (artt. 2437 e ss.). Da ultimo, si opera una ricostruzione della disciplina che governa l’emissione, la circolazione e il riscatto delle azioni redimibili, affrontando le più rilevanti criticità e limiti di legittimità legati al loro impiego.