Abstract:
Il legame tra Venezia e Capodistria consiste nello scambio epistolare tra gli intellettuali ed esponenti di letteratura e cultura delle due sponde, giro delle opere e di idee.
La composizione delle opere teatrali e dei trattati sul teatro rappresenta per gli autori capodistriani, uomini tipici del Settecento, un tentativo di misurarsi nelle discipline letterarie in moda nel periodo. Tra queste c’è anche il genere drammatico. È inoltre presente il desiderio di essere creatori della vita culturale veneziana e di rialzare la propria città, ormai afflitta dalle ristrettezze e difficoltà economiche, in un centro alla pari.
I due personaggi di spicco sono il conte Gian Rinaldo Carli e il marchese Girolamo Gravisi. Il primo si inserisce nell’ambiente veneziano (e milanese) e compone il trattato Dell’indole del teatro tragico, uscito in due edizioni a distanza di quattro decenni, applicando nella seconda notevoli modifiche. Gravisi invece, rimasto nella natale Capodistria, rappresenta con il suo teatrino di famiglia e l’impegno nell’Accademia dei Risorti il centro della vita teatrale della cittadina istriana.